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6 Dicembre 2012

Berlusconi torna in campo

Il ritorno di Berlusconi: "Torno in campo. Paese allo stremo". Passera lo gela: "Non è un bene per l'Italia"

Berlusconi torna in campo. La decisione, che verrà presa "tutti insieme nei prossimi giorni", è cosa fatta. Con buona pace delle ricostruzioni del lungo vertice di Palazzo Grazioli che ai taccuini dei giornalisti ha consegnato ben altra verità. Ma è lo stesso leader del Pdl a riportare nell'alveo della "realta", come scandisce in una nota serale il Cavaliere, la situazione del partito e le sue prospettive future. Via le primarie, via 'piani B', via, soprattutto, il sostegno (incondizionato) fin qui garantito al governo Monti. Anzi. Dopo aver fatto balenare in più di un'occasione l'idea di togliere la fiducia al governo tecnico - cercando nel 'no' all'election day la 'pistola fumante' per poter giustificare un cambio di rotta - Berlusconi chiama gli italiani a riflettere su questa esperienza governativa. E, in tempo di bilanci di fine anno, mette senza troppi complimenti Monti e i suoi ministri sul banco degli imputati: "La situazione oggi - dice - è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo per senso di responsabilità e per amore del mio Paese".
Economia allo stremo, ci pensa lui - Di più: "Oggi - rincara la dose - l'Italia è sull'orlo del baratro". "L'economia - spiega il leader Pdl - è allo stremo: un milione di disoccupati in più, il debito che aumenta, il potere d'acquisto che crolla, la pressione fiscale a livelli insopportabili". E, a dodici giorni dalla scadenza di pagamento, punta anche il dito sull'Imu che vede "le famiglie italiane angosciate perché non riescono a pagarlo". Anche "le imprese chiudono", "l'edilizia crolla", "il mercato dell'auto è distrutto". Tinte fosche, quasi da profezia dei Maya che lo costringono - si interpreta il suo pensiero tra le righe del comunicato - a tornare in campo: "Non posso consentire che il mio Paese precipiti in una spirale recessiva senza fine. Non è più possibile andare avanti così". Ed è per questo, per queste "dolorose constatazioni", che Berlusconi si vede costretto ad una scelta che verrà presa, "tutti insieme, nei prossimi giorni."
Alfano addio, duello con Bersani - L'accelerazione del Cavaliere, che molti prevedevano solo a Consiglio dei Ministri ultimato (non a caso un nuovo vertice del Pdl è previsto per domani alle 13.30), spiazza alleati ed avversari anche se chiarisce pubblicamente quello che un po' tutti - colonnelli compresi - si attendevano (e qualcuno temeva): il ritorno da protagonista sulla scena politica. Le primarie del Pd, come lui stesso più volte ha ammesso con i suoi fedelissimi, lo hanno convinto una volta di più. Nessun mistero, infatti, che l'ipotesi di dover competere con Bersani gli è stata sempre più gradita rispetto a quella di una sfida con il 'nuovo' incarnato da Renzi. E alla fine, forse alla luce della fitta 'triangolazione' di contatti tra Palazzo Chigi, Colle e Pd, ha posto fine alla lunga (e assai contestata internamente al Pdl) indecisione. Promettendo scelte a breve giro di posta dando seguito a quanto lo stesso ex capo del governo, pur misurando bene le parole, avrebbe fatto intendere durante il lungo vertice di via del Plebiscito: riprendere in mano le redini del partito.
Passera lo gela - "Tutto ciò che può solo fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro, non è un bene per l'Italia. Dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti". Lo afferma il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera in merito all'eventuale ritorno in campo di Silvio Berlusconi ad Agorà, su Rai Tre. Vedremo", "se e come" ci sarà un impegno in politica. Lo afferma il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera intervenendo ad Agorà su Rai Tre. E a chi gli chiede se ritornerà al mondo delle banche Passera risponde "non sono mai tornato indietro, ho cambiato molte volte, ricominciato da capo molte volte, ma senza mai tornare a cose già fatte. Cominciamo a vedere se si può continuare questo lavoro, altrimenti vedremo".
Capezzone: "Altre cose fanno male al Paese" - "Alle incaute dichiarazioni di un Ministro che dovrebbe essere tecnico e che invece entra a gamba tesa nella discussione politica, occorre rispondere con chiarezza. All'Italia, all'economia reale, alla ripresa dei consumi, cose che dovrebbero stare a cuore al Ministero dello Sviluppo, fanno male la recessione, l'Imu che sta prosciugando le tredicesime degli italiani, la spirale depressiva in cui il Paese è immerso a causa di un bombardamento fiscale ormai insopportabile". Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl. "Anziché polemizzare impropriamente contro Silvio Berlusconi, il ministro Passera farebbe bene a occuparsi di questi problemi", conclude. "Una nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi avrebbe un grande valore, per almeno due ragioni. Primo: con lui in campo, si riaprirebbe la partita elettorale, e potrebbe essere scongiurata la vittoria della vecchia sinistra "tassa e spendi", che ora, come la "gioiosa macchina da guerra" occhiettiana del '94, si illude di avere il successo in tasca. Secondo: con Berlusconi in campo, tornerebbe al centro l'economia reale, la realtà delle piccole imprese, contro un bombardamento fiscale ormai insopportabile. E' questa l'emergenza economica vera, non compresa dalla sinistra e neppure dal Governo tecnico".
La Prestigiacomo: "Deve tornare" - "Silvio Berlusconi ormai è consapevole che non può più tirarsi indietro e che deve riscendere in campo per giocare anche questa partita: condurre il Pdl alle elezioni politiche. Solo lui può colmare quel vuoto, solo con lui ora potremo fronteggiare la sinistra delle tasse, quella di Bersani e Vendola, completamente assoggettata alla Cgil, e il partito dell'antipolitica guidato da Beppe Grillo". Lo afferma Stefania Prestigiacomo del Pdl. "Oggi più che mai, in un momento difficile per il paese - rileva - occorre un uomo che accetti le sfide più ardue e che sappia prendere con saggezza, determinazione e lungimiranza decisioni corrette e strategiche sui temi fondamentali come il lavoro, le tasse, i giovani, le imprese, la giustizia. Anche oggi, l'uomo giusto è Berlusconi, con il suo carisma è l'unico in grado di appassionare di nuovo un centrodestra disorientato, sbandato, in attesa di un riferimento, di un leader forte, di un programma chiaro e concreto per il governo del Paese".
Il Pdl si mette in trincea - Il Pdl non parteciperà al voto pur garantendo il numero legale". Lo annuncia il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri intervenendo in Aula in vista del voto di fiducia al dl sviluppo. Starebbe anche valutando di astenersi sul voto di fiducia, oggi pomeriggio alla Camera, sul decreto legge sui costi della politica nelle regioni: è quanto si apprende da fonti parlamentari a Montecitorio. Secondo quanto si apprende, i 206 deputati del partito di Berlusconi ed Alfano starebbero ricevendo indicazioni in tal senso