News

27 Novembre 2012

Troppo online? Rischio semi-sonnia

L'uso smodato di dispositivi tecnologici minaccia il riposo notturno. Un malessere diffuso

Controllare mail di lavoro fino a tardi, inseguire l'ultimo tweet del proprio beniamino fino alle ore piccole, postare le foto della serata trascorsa con gli amici al rientro a casa. L'homo technologicus smanetta sui dispositivi elettronici fino a notte fonda ma gli effetti collaterali non mancano.
Come la semi-sonnia, sorella minore dell'insonnia che danneggia corpo e psiche. Si tratta di una sorta di sindrome del sonno interrotto che si sta diffondendo a macchia d'olio a causa dell'overdose di informazioni da cui veniamo bombardati quotidianamente. In Gran Bretagna il fenomeno ha raggiunto proporzioni tali che il genio d'Oltremanica ne ha creato una nuova figura professionale: lo sleep coach, un allenatore del sonno. La regola aurea? Staccare la spina.
Un sonno frizzante
Nerina Ramlakhan, sleep coach al Capio Nightingale Hospital di Londra, ha dedicato un libro all'argomento dal titolo "Tired but wired" (Stanchi ma connessi) e ha coniato un neologismo per definire la sindrome da sonno interrotto: "fizzy sleep" (sonno frizzante).
Ramlakhan spiega: "Non è certo un termine scientifico però i miei pazienti sanno bene cosa intendo: stanno dormendo, ma in realtà non riposano perché il loro cervello è iperattivo, troppo pieno di informazioni".

Come ci addormentiamo
Le premesse necessarie per un buon sonno sono tre, ricordano gli esperti: la luce cala, stimolando la produzione di melatonina, ormone alleato del sonno, la temperatura corporea scende, il corpo e la mente si rilassano, permettendo al sistema nervoso di spegnersi.
Ebbene, usare la tecnologia interferisce con tutti e tre questi passaggi. Per esempio, è dimostrato che gli schermi luminosi possono ridurre di quasi un quarto i livelli di melatonina, e che le persone esposte alle radiazioni emesse dai telefonini impiegano più tempo a entrare nella fase del sonno profondo e meno tempo a uscirne.

Come combattere la semi-sonnia
Per la sleep coach Ramlakhan sono cinque le regole da seguire per dormire bene. Eccole:
1. Ogni 90 minuti fare delle mini pause dagli strumenti tecnologici, per far riposare il cervello. Anche il fatto di bere molto può aiutare perché in questo modo si è costretti a interrompere la permanenza davanti agli schermi per andare alla toilette. A patto di non portare con sé il cellulare.
2. Sfruttare i trasferimenti sui mezzi pubblici, o eventuali momenti passati in coda, per riposare la mente.
3. Di sera abbassare le luci degli schermi, concedersi sessioni di un'ora al massimo e allontanare il più possibile lo strumento fonte di luce
4. Evitare di leggere le e-mail che possono creare ansia o tensioni prima del sonno.
5. Alla sera bandire Twitter e ogni altro sito i cui contenuti vengono continuamente aggiornati. L'esperienza sul campo insegna che quanto più veloce è il ricambio di informazioni, tanto più "frizzante" il sonno.