News

1 Novembre 2012

Il governo approva il riordino delle Province

L'annuncio su Twitter del ministro Patroni Griffi: "Via libera al decreto". Secondo il governo è un processo "irreversibile": 35 gli accorpamenti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per il riordino e la riduzione delle Province italiane. Lo si legge in un tweet del dipartimento della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi mentre la riunione di governo è ancora in corso. "Il decreto prevede 51 province comprese le città metropolitane", scrive il ministro.
Il riordino delle Province "è di tipo ordinamentale e strutturale, nella logica avviata con la spending review", ha riferito Patroni Griffi a Palazzo Chigi dopo l'approvazione del provvedimento. "Dalle 86 province di Regioni a statuto ordinario arriveremo a 51 province, comprensive delle città metropolitane". "Il processo è irreversibile - ha aggiunto Patroni Griffi e da gennaio verranno meno le giunte provinciali". "Il governo si è mosso tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale delle Province - ha proseguito - sono Province nuove per dimensioni e per sistema di governance".

Grazie al riordino, secondo il governo sarà possibile dimezzare i costi, risparmiando 40 milioni di euro l'anno. E "per assicurare l'effettività del riordino delle Province senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall'eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta".

Province accorpate, elezioni a novembre 2013
"Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014", dice il ministro nella conferenza stampa a palazzo Chigi. A novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici.

Città metropolitane operative dal 2014
"Dal 1° gennaio 2014 - spiega la nota di Palazzo Chigi - diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto".

Più tempo alle Regioni a statuto specialeSul riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale "ci occuperemo in seguito, visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più". Lo ha detto il ministro Patroni Griffi a Palazzo Chigi, aggiungendo che "la Sardegna ha già provveduto mentre la Sicilia ora è impegnata su altro".

Paura per eventuali ricorsi? Andiamo avanti
"Alcuni già ci sono stati, noi andiamo avanti con il nostro timing perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo Paese, sono soggetti ad un sindacato giudiziario. Noi andiamo avanti con il nostro timing". Risponde così Patroni Griffi a chi gli chiede se il governo non tema che da parte delle Regioni possano arrivare ricorsi.

Divieto di cumulo degli stipendi
Per chi ricopre cariche in organi comunali e provinciali, il dl prevede il divieto di cumulo degli stipendi: bisognerà scegliere se mantenere uno o l'altro. Inoltre vengono aboliti gli assessorati e si stabilisce che gli organi politici dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.