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24 Settembre 2012

Cellino si difende: Nessuna responsabilità

Il Cagliari "prende atto della decisione del prefetto di Cagliari di differire ad altra data

Il Cagliari "prende atto della decisione del prefetto di Cagliari di differire ad altra data" la gara con la Roma e si dice estranea a ogni responsabilità riguardo alla decisione di rinviare la partita. Lo sottolinea il club in un comunicato diffuso in tarda serata sul sito ufficiale. Nel testo si legge che la società non condivide le "motivazioni che vorrebbero ascrivere alla Cagliari calcio la responsabilità del rinvio".

Nel comunicato, firmato dal presidente Massimo Cellino, si ricostruisce la vicenda che aveva portato lo stesso Cellino ad invitare i tifosi ad andare allo stadio, in occasione del match con la Roma, all'impianto di Quartu, nonostante il divieto al pubblico deciso dal prefetto. Secondo la società, che si rifà ad una nota dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive inviata il 20 settembre scorso alla Prefettura e alla Questura di Cagliari, si "contemplava espressamente l'accesso ai 'tifosi fidelizzati' della squadra di casa a determinate condizioni" e il Cagliari sottolinea di essere rimasto in attesa di un provvedimento del prefetto che recepisse questa indicazione. In sostanza la società attribuisce a sé il merito di aver contribuito "ad evitare che i tifosi non fidelizzati andassero allo stadio a manifestare scompostamente" avendo la stessa società avuto notizie di un grande afflusso di tifosi messisi in contatto via internet. "In tal senso - spiega Cellino - la società ha scritto in positivo raccomandando la presenza unicamente ai tifosi fidelizzati" tifosi che secondo il presidente risultavano per la maggior parte donne e bambini.

"E' fin troppo evidente che giammai la Cagliari calcio - si legge ancora nel sito - ha inteso contravvenire a qualunque ordine delle autorità e ne è conferma che, già martedì 18 settembre, era stata sospesa ogni vendita di biglietti". Quindi un attacco alla stampa: "Si esprime profondo rammarico - scrive il presidente - per come la situazione sia stata male interpretata dagli organi di informazione e da alcuni commentatori, che nessuna attenzione hanno riservato invece all'impegno di tante persone che in soli 4 mesi hanno portato pressoché a termine la ristrutturazione dello stadio Is Arenas, finanziato unicamente con risorse della società senza alcun contributo pubblico e che rappresenta un sforzo eccezionale e un motivo di orgoglio per tutta la Sardegna".

Ma intanto il Codacons prende posizione: "E' un episodio gravissimo, oggi lanciamo una class action contro il club cagliaritano a tutela dei tifosi". A Radio Anch'io lo sport il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ribadisce l'intenzione di denunciare il patron del Cagliari, Massimo Cellino che con l'invito allo stadio dei tifosi, nonostante le porte chiuse, ha portato al rinvio della partita. "é stato già presentato l'esposto contro il presidente Cellino". "Questi presidenti dovrebbero essere puniti severamente - sottolinea Rienzi - Così i tifosi sono carne da macello nel mondo del calcio, chi ha pagato i biglietti deve e può far causa".