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19 Luglio 2012

Samugheo in festa Rossella e' Libera

Rossella e' libera! Samugheo e la Sardegna in Festa i saluti di Tiziano Ferro al Concerto di ieri sera

L'incubo per Rossella Urru è durato nove mesi. La cooperante sarda, rilasciata ieri in Mali con due spagnoli, è attesa nel pomeriggio all'aeroporto militare romano di Ciampino. La trentenne, dopo il trasferimento in Burkina Faso, volerà verso Roma. "Grande gioia" per la liberazione è stata espressa, tra gli altri, dal premier Monti, che ha sottolineato il successo dell'Italia contro il terrorismo.

L'annuncio della liberazione
Il portavoce di un gruppo islamista legato ad al Qaeda nel Maghreb islamico ieri aveva annunciato di aver liberato nel nord del Mali la cooperante italiana e i due spagnoli con cui era stata rapita nella notte tra il 23 e il 24 ottobre in Algeria in un campo profughi Saharawi. Il ministero degli Esteri Giulio Terzi in seguito ha ufficializzato la notizia.

Monti: "Successo dell'Italia contro il terrorismo"
Il premier Mario Monti "ha partecipato alla grande gioia dei familiari e di tutti gli italiani per la liberazione di Rossella Urru". "Esprimo il vivo compiacimento del governo e mio personale - ha affermato il premier in una nota - per la felice conclusione della lunga prigionia di cui è stata vittima la nostra cooperante, impegnata per promuovere i principi di tolleranza e solidarietà in favore di popolazioni in situazioni difficili. Ho seguito attentamente il lavoro degli organi dello Stato che con professionalità e impegno si sono prodigati per la liberazione della nostra connazionale. Li ringrazio per questo ulteriore successo che l'Italia può segnare nella lotta contro il terrorismo internazionale, rafforzando il sentimento di sicurezza che l'appartenenza alla comunità nazionale assicura agli italiani che operano nel mondo".

Terzi: "Rossella rappresenta il coraggio delle nostre donne"
"E' una bellissima notizia". Così il ministro Terzi, subito dopo l'annuncio della liberazione. "Ho portato - ha detto - alla famiglia di Rossella i saluti del capo dello Stato che, insieme al presidente del Consiglio, a me e a tutto il governo, ha seguito personalmente la vicenda. Rossella Urru rappresenta il simbolo dei valori del coraggio e dell'eroismo delle nostre donne", ha aggiunto il ministro.

Napolitano: "Grazie ai servizi segreti"
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha appreso con sollievo e con gioia la notizia della liberazione di Rossella Urru dopo la lunga prigionia nelle mani dei rapitori. Napolitano ha inoltre rivolto il proprio apprezzamento alle amministrazioni e ai servizi di sicurezza per la loro tenace iniziativa e per il felice esito raggiunto.

La madre di Rossella: "Emozionatissima"
"Sono emozionatissima, non vedo l'ora di riabbracciare mia figlia". Queste le prime parole della mamma di Rossella, Marisa, al telefono con la deputata del Pd, l'oristanese Caterina Pes, che ha seguito sin dall'inizio il rapimento.

Il paese di Rossella in festa
Samugheo, paese natale della Urru e dove vivono i genitori della ragazza, è in festa. Un applauso e un urlo liberatorio hanno accompagnato la notizia della conferma della liberazione. I diversi componenti del Comitato per la liberazione di Rossella sono subito usciti in strada dove le prime auto hanno cominciato a suonare i clacson e ad improvvisare caroselli nelle strade del centro del paese. Il parrocco si è recato subito in chiesa per far suonare le campane.

La dinamica del rilascio
L'attivista mauritano Najib Tawal Ould ha riferito che nella notte tra il 17 e il 18 luglio è stato scarcerato il saharawi Maminna Ould Faqir, arrestato lo scorso 4 dicembre in Mauritania con l'accusa di aver fatto parte del commando che ha rapito i tre cooperanti. L'uomo ha lasciato il carcere centrale di Nouakchott ed è stato accompagnato dalle autorità mauritane fuori dalla capitale in una località ignota.

"Non sappiamo - ha detto l'attivista - se sia stato portato in Mali o altrove. Quello che è certo è che il suo nome faceva parte della lista dei detenuti salafiti da liberare in cambio della Urru, avanzata dal Mujao". I rapitori della nostra connazionale avevano subito chiesto la liberazione di Maminna Ould Faqir alle autorità mauritane.