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21 Maggio 2012

Emilia, 4mila gli sfollati

Emilia, 4mila gli sfollati: oggi a Modena si preparano altri 1.500 alloggi temporanei. Volontari al lavoro per montare le tende

E' salito a 4mila il numero degli sfollati per il terremoto che ha colpito l'Emilia. La Protezione civile conta di allestire entro oggi altri 1.500 moduli assistenziali nel Modenese, una delle province più colpite insieme a quella di Ferrara. Intanto nella zona continuano le scosse di assestamento, che non hanno dato tregua durante la notte, e le operazioni di soccorso sono rese più difficili dalla pioggia insistente. Domani Consiglio dei ministri.
Domani lo stato d'emergenza
Il Consiglio dei Ministri è stato convocato per martedì 22 maggio alle 14,30 a Palazzo Chigi. L'esecutivo si riunirà per dichiarare lo stato di emergenza nelle zone colpite dal sisma.

Sfollati, un numero maggiore del previsto
"Ai 3mila senza casa che avevamo calcolato inizialmente - ha detto il capo della Protezione civile regionale Demetrio Egidi - se ne sono aggiunti un'ottantina nel Ferrarese e circa 300 nel Bolognese. Poi ci sono quelli della provincia di Modena tra Finale Emilia, Mirandola e altri posti vicini". Inoltre, a Crevalcore, nel Bolognese, è stato allestito un centro di accoglienza sistemato in una struttura fissa, occupato in gran parte da extracomunitari. "Il lavoro di assistenza va avanti anche se la pioggia ostacola un po'", ha concluso Egidi.

I volontari montano le tende
Le migliaia di persone sfollate si sono rivolte ai centri di accoglienza organizzati nelle scuole e nel palazzetto dello sport di Mirandola, in provincia di Modena. Oltre ai dormitori provvisori allestiti nelle scuole, i volontari della protezione civile stanno montando le tende sotto una pioggia che non accenna a smettere. Secondo quanto riferisce il Comune la nuova tendopoli, montata nel campo sportivo, potrà accogliere circa 500 posti letto, che si sommerebbero a quelli nelle scuole.

In coda ai centri di accoglienza
Il Comune però vorrebbe mantenere i posti nelle scuole solo per i prossimi giorni, fino a quando non saranno fatte le verifiche di agibilità in tutti gli edifici. Intanto la gente si affolla nei centri di accoglienza. In quello della scuola Montanari di Mirandola, dalle prime ore di questa mattina si è formata la fila all'esterno dell'edificio. All'interno si raccolgono le segnalazioni sui danni e si prendono i nominativi per il campo. Per lo più si tratta di persone che hanno passato la notte in macchina e che non vogliono tornare nelle loro abitazioni per paura o perché lesionate. I volontari riferiscono anche di persone arrivate dai comuni di San Felice e Finale che affermano di non aver trovato posto nei punti di accoglienza in quei Comuni.

E intanto è tornato l'inverno
Intanto, in Emilia ci sono in queste ore temperature quasi invernali. Siamo intorno ai 10 gradi, piove ininterrottamente dalle 5 di questa mattina e spira un forte vento su tutta l'area colpita dal terremoto. Nei paesi epicentro del sisma, Finale Emilia, Sant'Agostino e San Felice sul Panaro, tra gli altri, le condizioni meteo non stanno tuttavia creando particolari problemi alle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza delle strutture colpite. La scorsa notte, in particolare, i Vigili del fuoco di Finale hanno concentrato l'attività sulla normalizzazione delle cabine elettriche, delle condotte di gas e, in collaborazione con le forze dell'ordine, hanno provveduto a limitare l'accesso in altre aree in cui sopralluoghi più dettagliati hanno riscontrato criticità.

A Finale, forse anche a causa dell'intensità della pioggia e delle altre scosse che si sono susseguite durante la notte, è crollato parte del tetto della scuola elementare situata proprio accanto al comando dei Vigili del fuoco e della Protezione civile.

Soccorsi, arrivano i rinforzi
E intanto, vigili del fuoco dalla Toscana sono arrivati in Emilia per dare il loro contributo nell'emergenza. Sono partite 21 unità, accompagnate da due funzionari tecnici: 11 unità da Firenze, 2 da Pistoia, 2 dal comando regionale, 6 da Pisa e due funzionari da Prato e Lucca. Sono stati destinati ai comandi di Ferrara e Modena.