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17 Aprile 2012

Tv, la commissione Finanze approva asta

L'emendamento presentato dal governo annulla il beauty contest per le frequenze tv. Il Pdl ha votato contro, così come il Grande Sud.

La commissione Finanze della Camera ha approvato l'emendamento del governo per il superamento del beauty contest e la previsione di un'asta per l'assegnazione delle frequenze tv risultate libere dopo il passaggio dall'analogico al digitale. L'emendamento era stato presentato al dl fiscale.

Il Pdl ha votato contro l'emendamento che supera il beauty contest per l'asta delle frequenze tv. Lo riferisce il capogruppo del Pdl in commissione finanze alla Camera, Maurizio Bernardo. L'emendamento ha registrato anche il no di Grande Sud, mentre hanno votato a favore tutti gli altri, Lega compresa.

Bersani (Pd): "Govero vada avanti su asta frequenze"
"Non ho capito per quale motivo ci sia stato un ripensamento da parte del PdL, non abbiamo visto emendamenti o altro. E' evidente che dovevano esserci ragioni non solo estetiche. Il governo ha fatto bene, ha votato e ora vada avanti''. Così il segretario del Pd Bersani sul no del PdL all'emendamento sull'asta delle frequenze.

Di Pietro (Idv): "Il governo la smetta con il gioco delle tre carte"
"Sulle frequenze tv il governo fa il gioco delle tre carte. Da una parte ha presentato e fatto approvare un emendamento che stabilisce il superamento del beauty contest, dall'altra sembra aver già pronto un decreto legislativo che va in tutt'altra direzione. L'esecutivo non può più giocare a nascondino, faccia chiarezza e spieghi come stanno realmente le cose". A chiederlo Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori.

Romani (Pdl): "Su beauty contest pasticcio"
"Si tratta di un colossale pasticcio, che ha determinato il voto contrario del Pdl in commissione Finanze sull'emendamento del governo. Così com'è congegnato non consentirà a Rai e Mediaset di partecipare alla gara". Paolo Romani (Pdl), ex ministro dello Sviluppo economico, si sfoga così dopo quanto accaduto in commissione Finanze di Montecitorio sul nodo del beauty contest. Romani punta il dito contro Corrado Passera: "Il ministro si è assunto la gravissima responsabilità di non tener conto delle indicazioni e degli accordi presi con il Pdl".