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13 Aprile 2012

Don Mazzi: "Non fate donazioni per cani e gatti"

Sul web è polemica e gli animalisti protestano. L'appello lanciato dal fondatore di Exodus ha creato forti discussioni: "Pensate più agli uomini"

"Italiani, non spendete soldi per salvare cani e gatti". Questo l'appello di Antonio Mazzi che ha suscitato discussioni e animato proteste. Le associazioni animaliste sono in rivolta e sul web la polemica non si placa. Dai blog ai social network il coro di critiche è unanime: Don Mazzi ha esagerato.

Don Antonio Mazzi, il fondatore della comunità Exodus, si è sfogato sulle pagine del settimanale Chi per la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni: "Mando avanti quaranta strutture in tutta Italia e sei nel mondo. Quest’anno i bilanci piangono. Abbiamo debiti per 2 milioni di euro, perché i servizi pubblici, che dovrebbero aiutarci, non ci pagano dal 2004. Dicono che non ci sono soldi. Si va avanti grazie ai finanziamenti dei privati. Mi verrebbe voglia di mollare tutto, ma la fede mi dà forza per continuare. Mandare avanti la baracca costa 450 mila euro al mese. E lo Stato dov’è? Siamo soli".

E' a questo punto che il prete lancia il suo appello: "Ne approfitto per lanciare un appello. Italiani, non spendete soldi per salvare cani e gatti, ma destinate denaro alle nostre strutture. Noi salviamo vite umane. Noi recuperiamo quei ragazzi che la società bolla come irrecuperabili. Aiutateci! Si incazzeranno gli animalisti, ma io dico quello che penso".

La consapevolezza di suscitare proteste c'era tutta in Don Mazzi, che sicuramente è riuscito - almeno - a portare alla luce le difficoltà finanziarie in cui versa la sua associazione. Tutto ciò, però, rischia di finire in secondo piano, perché resta il fatto che l'invito a non aiutare gli animali domestici urti profondamente gli animi delle persone.

I cani e i gatti sono più che semplici animali, sono compagni della nostra vita. Chi ne possiede uno sa perfettamente quanto sia profondo il legame che si crea tra animale e padrone. Senza dimenticare la pet teraphy, la cui importanza è ormai universalmente conosciuta. Per queste e altre infinite ragioni le parole di Don Mazzi non possono venir condivise.

L'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ha risposto al sacerdote con un comunicato ufficiale: "Se Don Mazzi fosse meglio informato e sapesse quanti programmi di recupero di ragazzi in difficoltà vengono fatti tramite gli animali, forse modificherebbe il suo giudizio non troppo meditato". "Per fortuna – prosegue l’Enpa - le persone sono in grado di valutare con la propria testa e in genere diffidano da appelli così perentori e violenti, come quello di Don Mazzi, che mostra di avere smarrito del tutto il messaggio di San Francesco".