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3 Agosto 2011

Il presidente Ugo Cappellacci al lavoro

Nessuna donna nella Giunta della Sardegna Il Tar accoglie il ricorso del Pd e l'azzera

La Giunta regionale sarda è stata azzerata per il mancato rispetto delle quote rosa. Il Tar della Sardegna ha accolto, infatti, il ricorso presentato dalla consigliera del Pd, Francesca Barracciu che aveva impugnato le nomine fatte dal presidente Ugo Cappellacci. Da oggi i provvedimenti di nomina degli assessori regionali, tutti uomini, sono annullati. Cappellacci dovrà lavorare per rimettere in piedi un nuovo esecutivo.
Cappellacci: "Le sentenze si rispettano"
Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha commentato: " Le sentenze si rispettano". Poi: "Nella prima Giunta ho nominato per scelta politica e per convinzione diverse donne". Infine, "Sarò lieto, pertanto, di poter uniformare la composizione della Giunta ai rilievi del tribunale amministrativo regionale".

Il provvedimento del Tar è immediatamente esecutivo e già da mercoledì, sebbene dovrà partecipare alla seduta Cipe per i fondi infrastrutturali, il presidente dovrà mettersi al lavoro per riorganizzare la giunta e cercare un difficile equilibrio, che non era stato raggiunto nell'ottobre 2009 con il primo rimpasto che aveva escluso le quattro donne presenti nell'Esecutivo prima della crisi.

Il centrosinistra aveva criticato la totale assenza di donne e molte associazioni femminili, guidate dalla consigliera regionale del Pd, Francesca Barracciu, avevano presentato il ricorso al Tar che oggi ha dato loro ragione mandando a casa i 12 assessori regionali.

La sentenza ribadisce i principi dell'articolo 51 della Carta che vieta "qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso" ed evidenzia una "tenace e riaffermata volontà politica nell'escludere le donne dalla gestione dell'ente regione, con l'implicita ammissione che solo una legge regionale potrà eventualmente costringere ad una composizione equilibrata della Giunta".

Soddisfatto il centrosinistra, ma anche la presidente dell'Assemblea Sarda, Claudia Lombardo (Pdl). "Questa decisione - ha detto - colma un deficit di democrazia". Mentre la promotrice della causa, Barracciu ha messo in guardia Cappellacci: "Se dovesse integrare una sola donna nell'esecutivo, deve sapere che siamo pronte a presentare un secondo ricorso: serve almeno il 40% di rappresentanza di genere".

Il verdetto del Tar è giunto a conclusione di una giornata tesa per il presidente Cappellacci che poco prima aveva restituito la tessera del Pdl al segretario nazionale, Angelino Alfano, in segno di protesta per le mancate risposte del governo e del partito sulla vertenza Sardegna. Il suo esecutivo inoltre appare diviso sulla mobilitazione nei confronti di Roma e Bruxelles.