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1 Marzo 2010

No al Razzismo primo sciopero in Italia

Oggi in l'Italia ci sarà il primo "sciopero nazionale" degli stranieri, proclamato per rendere visibili gli immigrati che vivono e lavorano in Italia

Oggi in l'Italia ci sarà il primo "sciopero nazionale" degli stranieri,
proclamato per rendere visibili gli immigrati che vivono e lavorano nel
nostro Paese e per lottare contro il razzismo. Colore simbolo della
giornata è il giallo, scelto dagli organizzatori della protesta, che
nasce dalla Francia e si allargherà anche ad altri Paesi europei.
Manifestazioni e corte in oltre 60 città.

Colore della protesta è dunque il giallo. "Lo abbiamo scelto perché è
considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica:
il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare",
spiegano gli organizzatori del comitato Primo Marzo sul sito
www.primomarzo2010.it, che hanno anche un profilo su Facebook.

L'intenzione del comitato di coordinamento, che si ispira al movimento
francese "La journée sans immigrés: 24h sans nous", è di organizzare una
grande manifestazione non violenta per far capire agli italiani quanto
sia determinante "l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento
della nostra società".

Secondo i dati Istat, gli stranieri in Italia sono circa 4 milioni.
"Vogliamo stimolare una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se
i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di
incrociare le braccia o andare via", spiegano ancora gli organizzatori.
L'argomento è diventato di particolare attualità nel gennaio scorso,
dopo i fatti di Rosarno, dove tre giorni di scontri fra immigrati, forze
dell'ordine e abitanti,seguiti al ferimento di alcuni stranieri, hanno
evidenziato quanto sia ancora ampia da colmare la distanza tra i
migranti e i cittadini di un paese.

No al razzismo

Il comitato Primo marzo, a cui hanno aderito sindacati autonomi,
associazioni e partiti politici, spiega nel proprio manifesto di essere
composto da persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e
orientamento politico. "Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani,
accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura
che caratterizzano il presente italiano - aggiungono - . Siamo
consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di
vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe
che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e
ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione".