Quando le fiamme hanno divorato Altadena, a nord di Los Angeles, un gesto eroico ha brillato tra il caos.
Janell Gruss, una guardiana instancabile di un piccolo rifugio, ha organizzato la fuga di 25 animali, tra cavalli, maiali e persino una mucca in miniatura. Questi animali, rifugiati in un centro ippico, portano con sé le cicatrici fisiche e psicologiche dell’inferno vissuto.
Janell ricorda quei momenti con il cuore ancora in gola: “Era buio, non si vedeva nulla. Io e il cavallo inciampavamo su rami e macerie. Ho pensato che non ce l’avremmo fatta”.
Ogni passo verso la salvezza è stato un atto di coraggio. Tra gli animali salvati c’erano pony, asini e una mucca in miniatura. “Non sanno cosa sta succedendo, percepiscono solo il pericolo”, ha spiegato Janell, mentre si rifugiava con loro in un centro ippico locale.
Il centro ippico è diventato un’Arca di Noè improvvisata, accogliendo un centinaio di animali strappati alle fiamme. Jennie Nevin, direttrice delle comunicazioni del centro, racconta la prima notte come caotica: “Camion pieni di cavalli arrivavano senza sosta, e ognuno portava con sé una storia di paura e sopravvivenza”. Tra i box, la stuntwoman Tarah Paige si prende cura di Truffles, il pony della figlia. “È stato un vero turbine. Ma sapere che Truffles è al sicuro è un sollievo”.
La solidarietà si è estesa oltre le mura del centro. Attivisti, veterinari e volontari si sono mobilitati per fornire cure e supporto agli animali traumatizzati.
Nel rifugio della Pasadena Humane Society sono stati accolti oltre 400 animali, molti dei quali gravemente feriti. Tra loro, un cucciolo di cinque giorni trovato con le orecchie bruciate tra le rovine di un edificio.
Annie Harvilicz, veterinaria e proprietaria dell’Animal Wellness Center, non si è fermata un attimo: “Ci sono state affidate decine di animali, e so che il peggio deve ancora arrivare”. Le fiamme, ancora fuori controllo, continuano a minacciare vite umane e animali. “Quando le aree si calmeranno, troveremo altri animali feriti, nascosti tra le macerie” prevede Annie.
Mentre il numero di vittime cresce, le donazioni arrivano copiose, sostenendo sia i sopravvissuti umani che gli animali. Questi ultimi, spaventati e disorientati, ricevono cure, cibo e riparo grazie a una comunità che non si arrende.
@Redazione Sintony News