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7 Agosto 2024

Mancato rinnovo del contratto, circa 40mila impiegati nel settore del turismo sardo in rivolta

In Sardegna si è tenuto un sit-in per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel settore del turismo

In Sardegna, il settore del turismo impiega circa 40mila persone e rappresenta una componente cruciale per l'economia presente e futura dell'isola. Tuttavia, i lavoratori di questo comparto stanno affrontando una situazione critica: i loro stipendi sono rimasti invariati da sei anni, a causa del mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. E per protestare contro questa mancata decisione, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, ieri si sono date appuntamento a Cagliari davanti alla sede della Confindustria Sardegna. Il contratto collettivo per il settore Industria Turismo è scaduto sei anni fa e non è stato ancora rinnovato.

E Confindustria si è rifiutata di concedere gli adeguamenti salariali richiesti, nonostante l'aumento dell'inflazione e il costo della vita in aumento. Confindustria ha proposto clausole contrattuali che i sindacati considerano inaccettabili.

Il primo sciopero si è tenuto a Cagliari, con una manifestazione davanti alla sede di Confindustria Sardegna Meridionale in viale Colombo, dalle 10 alle 12, ma la mobilitazione è solo l'inizio di una serie di azioni che si estenderanno a tutta la Sardegna, culminando in una giornata di astensione dal lavoro regionale prevista per settembre.

YouTG.NET - Cagliari, lavoratori del turismo in rivolta: "Contratto scaduto  da sei anni, stipendi troppo bassi"

Cristiano Ardau, segretario generale della UilTucs ha spiegato che le retribuzioni dei lavoratori del turismo sono ferme da anni e che la mancata concessione degli adeguamenti contrattuali da parte di Confindustria è inaccettabile, specialmente dopo anni di inflazione crescente. I sindacati insistono sul fatto che i lavoratori del turismo, che svolgono un ruolo fondamentale nell'accogliere i turisti durante l'estate, meritano un trattamento equo e adeguamenti salariali giusti.

A livello nazionale, le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato sedici ore di sciopero, coinvolgendo tutto il paese in diverse giornate di protesta. La battaglia per il rinnovo del contratto e per salari adeguati continuerà fino a quando le retribuzioni non saranno in linea con il costo della vita attuale.

 

@Redazione Sintony News