"Dichiarazione fraudolenta mediante artifici", questo il reato contestato all'attore Raoul Bova dalla Procura secondo Il Corriere della Sera. Bova, in particolare, avrebbe rappresentato "il versamento di canoni per un milione di euro alla Sanmarco srl", società di cui è socio all’80% e a cui l'attore ha trasferito i diritti economici derivanti dallo sfruttamento della sua immagine.
Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un'escamotage per impedire al Fisco di conoscere la sua reale situazione finanziaria e che gli avrebbe consentito di realizzare un'evasione IRPEF pari a 417 mila euro. L'attore, tra l'altro, non è nuovo a guai del genere, perché nel 2017 era stato condannato a un anno e sei mesi per aver evaso circa 600 mila euro tra il 2005 e il 2010.
Tra l'altro, l'attore è atteso giovedì prossimo in tribunale per un processo scaturito in seguito a una lite automobilistica avvenuta nell'aprile 2019 e presto ci sarà il processo di appello in merito alla condanna in primo grado del 2017. In quanto a quest'ultima accusa, per la quale l'udienza è fissata al 6 dicembre, però sui fatti incombe la prescrizione.
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