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4 Luglio 2020

Bergamo e Brescia: "Capitali della Cultura 2023" c' é il Sì della Camera

Capitali della Cultura 2023 per Bergamo e Brescia nel 2023

L’emendamento è passato in Commissione Bilancio alla Camera per conferire il titolo per legge alle due città.  La decisione per «promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell’area più colpita dall’emergenza» Il viceministro dell' Economia  Misiani scrive su facebook: " È un riconoscimento importante per due città ricche di storia e cultura, duramente colpite dalla pandemia.Da oggi, lavoreremo tutti insieme, bergamaschi e bresciani, per rendere questo progetto una bellissima occasione di rilancio per le due città." 

 

 

Grazie ad un emendamento al DL Rilancio approvato dalla Commissione bilancio della Camera con il parere favorevole del...

Posted by Antonio Misiani on Friday, July 3, 2020

 

L’idea di correre insieme per il titolo di Capitale italiana delle cultura 2023 era venuta ai sindaci di Brescia e Bergamo, Del Bono e Gori, che avevano annunciato l’intenzione di partecipare al bando indetto dal Mibact. «Abbiamo accolto la proposta di Brescia in mezzo secondo – aveva spiegato Giorgio Gori – e condividiamo l’idea che la cultura possa diventare la leva della rinascita delle nostre città con una forte valenza simbolica per il Paese».

Soddisfatto Dori: «Durante l’emergenza Covid, Bergamo, la mia terra, così come Brescia ed altre città̀ italiane, hanno pagato un caro prezzo in termini di vite umane e di sofferenza. Fare di questi due territori un punto di riferimento culturale per un anno significa offrire un contributo concreto alla loro ripartenza. Arte, cultura, tradizioni e bellezza sono devono essere gli strumenti privilegiati con i quali ricostruire il tessuto sociale e ridisegnare il futuro della nostra penisola. Bergamo e Brescia, l’Italia intera, hanno resistito con orgoglio e tenacia nei momenti più bui, ora è il momento di ripartire con quanto di meglio possiamo offrire a noi stessi e al mondo: la bellezza».

Il testo del decreto dovrà ora essere approvato dall’Aula dove arriverà lunedì mattina - con probabile apposizione della fiducia nel pomeriggio -, mentre il voto finale di Montecitorio è atteso per mercoledì. Il provvedimento praticamente immodificabile passerà quindi al Senato dove dovrà ottenere il via libera definitivo entro il 18 luglio per permettere la conversione in legge del decreto.Entro fine gennaio 2022 le due città dovranno presentare al ministero dei Beni culturali un progetto unitario con le iniziative finalizzate a incrementare la fruizione del patrimonio culturale