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26 Marzo 2020

500 maschere da sub Decathlon come respiratori

Le maschere da sub Decathlon trasformate in respiratori funzionano. Sono già state distribuite 500 negli ospedali grazie all'aiuto di tutti i volontari.

L’idea delle maschere da sub di Decathlon trasformate in respiratori aveva fatto il giro del web e ben presto si è parlato solamente di questa grande idea. Ebbene non solo funzionano davvero, ma ne sono state già distribuite 500 negli ospedali di Brescia e del Nord Italia grazie a tutti quelli che hanno contribuito stampando e inviando le valvole in 3D necessarie per la trasformazione.

A causa dell’emergenza coronavirus, le maschere C-PAP, usate tradizionalmente per la terapia ventilatoria, sono ormai diventate irreperibili. Fortunatamente l’ingegnere Cristian Fracassi (presidente della startup bresciana Isinnova) e il suo team, hanno avuto una brillante idea: creare maschere respiratorie a partire da maschere da sub. Inizialmente era solo un prototipo ma ben presto si è trasformato in una grande possibilità per tutti i malati. Dopo aver verificato che effettivamente funzionassero questi speciali respiratori sono effettivamente stati realizzati e in gran numero. La risposta dei “makers” di tutta Italia, coordinati dalle rispettive Fablab territoriali, è stata incredibile! In pochissimi giorni è stato raggiunto il numero necessario da distribuire agli ospedali.

Ad annunciare lo splendido risultato ottenuto è FabLab Brescia che ha coordinato una vera e propria community maker che, unita e compatta nel raggiungere l’obiettivo, oggi festeggia. L’associazione dichiara infatti con orgoglio il raggiungimento del traguardo dei 500 kit di valvole! Un successo raggiunto, come si sottolinea, “grazie all’unione di centinaia di volontari da tutta Italia“. Tante persone si sono unite in questo nobile progetto e hanno aiutato, non solo con la stampa 3D ma anche donando la propria maschera da sub, ovviamente del modello Decathlon necessario alla produzione di questi originali respiratori. Ora queste maschere sono arrivate a 500 pazienti ricoverati per COVID-19, è la Protezione civile a smistarle a seconda delle richieste degli ospedali.

@Laura Pace