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9 Marzo 2020

Dopo 137 anni, Cagliari si affida a Sant'Efisio

Dopo 137 anni, Cagliari si affida nuovamente al suo Santo per proteggerli dal Coronavirus. Dopo la peste e la flotta francese, il Santo ci potrà proteggere anche stavolta?

Dopo 137 anni, Cagliari si affida nuovamente al suo Santo per proteggerli dal Coronavirus. Dopo la peste e la flotta francese, il Santo ci potrà proteggere anche stavolta? Perché vive ancora in noi Sardi il ricordo di Efisio di Elia.

Era il 1656 e la peste si diffondeva e disperdeva sovrana in tutto il mondo. Cagliari era diventato un vero e proprio lazzaretto, sembrava impossibile sopravvivere, ma i sardi resistettero fino all’ultimo. L’amministrazione Comunale fece un voto al Santo guerriero: «Se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti una processione e dei festeggiamenti in suo onore, partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora dove il santo era stato martirizzato». 

Questo desiderio venne accolto dal Santo, perché con le abbondanti piogge scomparve la peste e tornò a regnare la pace nell’isola. Dal 1656 ad oggi, il voto si è sempre ripetuto nonostante lo scoppio della guerra, perfino nel 1943 quando Cagliari rimase distrutta dai bombardamenti. Il mese scelto per celebrare il Santo divenne maggio poiché simbolo di rigenerazione della natura.

Dopo questo avvenimento si dovette invocare il Santo un’altra volta nel 1793 quando la flotta francese comandata dall’ammiraglio Truguet assediava Cagliari con un fitto bombardamento. Sant’Efisio allora apparve proprio in quell’occasione in un sogno ad una monaca cappuccina e chiese di esser portato sul baluardo del porto a lui dedicato. I Cagliaritani invocarono il loro protettore e le milizie popolari capeggiate da Girolamo Pitzolo respinsero i francesi sbarcati sulla spiaggia di Quartu Sant’Elena. Le truppe abbandonarono il golfo di Cagliari il 26 febbraio 1793. Al Santo venne attribuito il titolo di “comandante supremo dei combattenti”.

Da ieri nella Chiesa del Santo a Stampace, il simulacro del Lonis è stato messo vicino al Crocifisso con una preghiera votiva: “Ancora una volta Efisio intercedi per noi in questo momento particolare. Tanti si invocano a te, ora ancor di più, sei la speranza che non ci deluderà mai, sei il protettore delle genti di Sardegna… abbi pietà di noi, liberaci da ogni male, in particolar modo dal flagello di questo virus. Fiduciosi di una tua intercessione ti giungano tutte le nostre intenzioni”.

Sperando che anche questa volta le preghiere e l’invocazione del Santo possano aiutare e funzionare, aspettiamo il primo maggio per celebrarlo. E che da quui a maggio tutto sia risolto. 

Intanto per Sant’Efisio il sinadaco Truzzu, oggi, ha nominato l’alter Nos - Raffaele Onnis - per la 364° Festa di Sant'Efisio; impossibilitato a farlo in occasione della seduta del Consiglio Comunale, in considerazione delle misure adottate per l'emergenza Coronavirus.

Questa la dichiarazione dal Comune di Cagliari che ha fatto oggi:

< Edoardo Tocco, nella conferenza dei capigruppo che ha decretato la sospensione dei lavori dell’emiciclo di Palazzo Bacaredda, almeno per la giornata di domani.>>

<. Il numero uno dell’emiciclo di via Roma assicura anche sulle prossime tappe>> conclude Tocco << All’interno degli uffici saranno adottate tutte le precauzioni per tutelare i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno operano a disposizione dei cittadini. Le commissioni consiliari potranno riunirsi, a discrezione dei presidenti dei parlamentini. Ora il confronto dovrà spostarsi sugli interventi tesi a sostenere l’ossatura dell’economia cittadina. Sin dalla sessione del bilancio di previsione saremmo chiamati a scelte urgenti con interventi tesi a mitigare l’impatto economico devastante derivato dall’emergenza Coronavirus>>.


@Laura Pace