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22 Ottobre 2013

Tutto in beneficienza il risarcimento per la morte

Annunziata ha aspettato quasi 40 anni per ottenere giustizia. Il Ministero le riconosce 500.000 euro che lei ha donato ad un'associazione

Ci sono voluti quasi quarant'anni per ottenere dalla giustizia italiana un verdetto e, alla fine, è arrivato. Nonna Annunziata, cent'anni d'età, ha lottato con le unghie e con i denti per la nipote Daniela che a causa di una vaccinazione antivaiolosa, divenne affetta da autismo, ritardo psico-motorio, insufficienza mentale ed epilessia. Mezzo milione di euro tutti in beneficenza: ecco il gesto che sta già facendo il giro della rete.

Una nonna lottatrice - a Spello (Perugia) nemmeno la madre di Daniela è riuscita a vedere i risultati della sua battaglia. Proprio per questo ci ha pensato nonna Annunziata che, alla tenera età di cent'anni, ha preso in mano la situazione e ha aspettato pazientemente che la giustizia facesse il suo corso. I 500mila euro riconosciuti dal Ministero della Salute sono stati immediatamente donati a un'associazione benefica così da dotarli di un'ambulanza destinata al trasporto di invalidi e diversamente abili.

Quarant'anni a causa di "ritardi burocratici" - La denuncia al Ministero risale al maggio del 1975, quando una normale vaccinazione contro il vaiolo cambia drasticamente la vita di Daniela. "Nessuna polemica riguardo ai ritardi - fa sapere l'avvocato di nonna Annunziata - Resta questo grande gesto di solidarietà in favore dei diversamente abili come sua nipote". Una storia questa che, visti i tempi che corrono, ha ovviamente fatto il giro della rete e alla buona nonnina sono arrivate tante richieste di incontro. Come racconta il legale c'è tempo per tutti perché "lei attende tutti con quella stessa instancabile pazienza con la quale ha vinto la battaglia per Daniela".