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31 Gennaio 2020

Sim Swap: la truffa sim continua a mietere vittime

Tramite la sim, il truffatore accede ai dati della banca della vittima e con questi procede a fare i bonifici

Si diffonde sempre più la prassi sull’attenzione delle truffe smartphone, che sono diventati dei terminali bancari e basta poco per perdere tutti i soldi. Chi ha perso anche più di 50 mila euro da bonifici ordinati con causali fantasma e così sono tante e vittime ogni giorno di “sim swap”. La frode informatica più pericolosa di sempre continua a diffondersi e mettere il ginocchio tante vittime. Come funziona? Viene identificata una Sim e da lì entra in azione “il pirata” è il numero di telefono uno degli elementi utilizzati dalle banche per le varie operazioni e controlli di sicurezza. Quindi i messaggi di verifica non arriveranno più al legittimo proprietario ma al truffatore, utile per riconoscere di essere i soggetti della truffa è il controllo del proprio cellulare. Dalle testimonianze, il cellulare smette di avere segnale, simile al classico errore di configurazione secondo cui gli operatori della compagnia consigliano di accendere e spegnere il telefono, potrebbe accadere di ricevere qualche giorno un sms con l’oggetto: “Avvenuta disattivazione della sim”, anche se non richiesta. Una pratica illegale che si unisce al phishing, tanto diffuso, dove è la banca stessa a mandare una richiesta di credenziali ma in realtà è un falso, dietro la richiesta da parte della banca si nasconde il truffatore. Attenzione.

@Margherita Pusceddu