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23 Novembre 2010

Sequestro-lampo per rapina in Gallura

Sequestro-lampo per rapina in Gallura, liberata la moglie di un imprenditore Due arresti in poche ore, il marito della donna è Tonino Braccu

Si e' risolto in poche ore un tentativo di sequestro a scopo di rapina in Gallura. Secondo quanto si e' appreso due persone sarebbero gia' state arrestate. La vittima, Marcella Pau, 50/enne, e' la moglie di un imprenditore, Tonino Braccu, titolare di diversi negozi di fiori e di un'agenzia di pompe funebri, e consigliere di area Pdl nella provincia di Olbia Tempio. Un sequestro subito risolto anche grazie all'intervento, ai limiti dell'eroismo, del figlio della vittima, Manuel. La ricostruzione dei fatti e' ancora molto frammentaria. Mariella Pau sarebbe stata aggredita da almeno due persone mentre intorno alle 20-20,30 stava rientrando a casa a bordo della sua Mercedes. I malviventi l'avrebbero bloccata nel giardino davanti a casa in localita' Maiorca, una frazione di Budoni, e costretta a salire sulla sua stessa vettura. Le sue urla pero' avrebbero messo in allarme i figli all'interno dell'abitazione ''Laura, 14 anni, ha sentito la madre gridare - racconta il presidente della Provincia della Gallura Fedele Sanciu, amico di Braccu, che si e' subito recato nell'abitazione di famiglia - e' stata la ragazza a dare subito l'allarme mentre il figlio Manuel si e' messo all'inseguimento dei rapitori a bordo della sua Bmw. Dopo pochi chilometri l'auto del giovane ha speronato quella dei sequestratori in localita' Nuditta, poco lontano dal centro del paese, ed entrambe le auto si sono quindi fermate. I rapitori sono quindi fuggiti nella macchia con l'ostaggio mentre sul posto accorrevano le prime pattuglie dei carabinieri. Sarebbe avvenuto qui il primo fermo di uno dei due sequestratori: l'uomo si era nascosto tra la vegetazione ma e' stato individuato e bloccato dai militari. Gia' scattato il piano antisequestro, in tutto il circondario si sono mobilitati decine e decine di uomini delle forze dell'ordine. In un casolare di una strada di campagna che porta in un terreno agricolo sarebbe stata trovata la moglie dell'imprenditore, legata con una corda. Nello stesso terreno si trova un capannone per la lavorazione del marmo: i proprietari sarebbero due dei componenti del commando di sequestratori. Si tratta di Michele e Giacinto Costa di 40 anni, fratelli gemelli. Uno, come detto, e' stato fermato dopo lo speronamento dell'auto, il secondo portato in caserma e' stato interrogato e poi arrestato. Per entrambi - secondo quanto si e' appreso - l'accusa e' di sequestro di persona. La famiglia Braccu e' stata oggetto di diversi attentati intimidatori: l'ultimo ai primi di ottobre quando e' stato trovato un barattolo di latta davanti a un loro negozio, dentro non c'era esplosivo ma una pasta scura e una manciata di chiodi. Piu' seri invece gli episodi che risalgono alla meta' di agosto: un finto ordigno era stato rinvenuto nel negozio di fiori di Posada, mentre una bomba vera, confezionata con una modica quantita' di gelatina e cartucce da caccia era stata trovata sull'auto del figlio. In serata, appresa la notizia della liberazione lampo dell'ostaggio, il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci ha espresso un plauso all'Arma dei carabinieri e a tutte le forze dell' ordine. ''Come sempre - sottolinea il presidente - hanno dato prova della loro professionalita'. Auspico che tutti gli autori di questo infame reato siano assicurati quanto prima alla giustizia e auguro alla signora Pau e ai suoi famigliari di poter recuperare al piu' presto tutta la serenita' di cui avranno sicuramente bisogno''.