Ne parla Corrado Barbacini sul Piccolo di Trieste. Una ragazza di 28 anni, Shirley De Martino, è stata condannata ad 8 mesi di carcere con la condizionale (patteggiamento) per aver creato e amministrato su Facebook un gruppo di istigazione alla discriminazione e alla violenza attraverso idee fondate sulla superiorità della razza e sull’odio etnico. UN GRUPPO PER DISCRIMINARE – La De Martino aveva invitato gli utenti del social network ad aderire alle pagine “Per chi vorrebbe aprire la Risiera” e non aveva rimosso i commenti offensivi di altri iscritti. La Risiera di San Sabba è stato un lager nazista della città di Trieste, utilizzato per la detenzione e l’uccisione dei prigionieri politici ebrei. Scrive Barbacini:

Come amministratrice del “profilo” Shirley De Martino non aveva mosso un dito verso chi aveva inserito messaggi come «magari riaprirla la Risiera, ma è sempre meglio farsi giustizia da soli»; oppure «Lotta dura contro gli oppressori stranieri ». E ancora, «Quando riaccendiamo i fuochi?». Condizione dell’ammissione al patteggiamento sono state le scuse che Shirley De Martino ha formalmente porto alla Comunità ebraica di Trieste. Gli investigatori della Digos e la Procura della Repubblica erano stati informati della sconcertante iniziativa iniziata nel 2009 e conclusa l’anno seguente, da un esposto redatto dall’avvocato Alberto Kostoris e presentato da Andrea Mariani, all’epoca presidente della Comunità ebraica di Trieste. Poi erano entrati in scena anche gli investigatori della Polizia postale che avevano monitorato il sito individuando la fondatrice e amministratrice. L’inchiesta coordinata dal pm Federico Frezza si è rifatta a quanto è previsto e punito da due leggi della Repubblica. In primo luogo la cosiddetta “Reale”, poi dalla più recente “Mancino”. Entrambe in momenti storici diversi hanno recepito il messaggio della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, firmata aNewYork nel 1966.