I chilometri sono sempre li stessi, ma la nostra percezione è che il viaggio di ritorno sia sempre più corto. Se pensavate di essere gli unici a provare questa sensazione non è così. Un team di psicologi in America ha cercato una possibile soluzione al perché la nostra mente, soprattutto d’estate crei questa illusione.

Si chiama “return trip effect” questo fenomeno e di preciso fa sembrare il viaggio di ritorno più corto del 20% rispetto all’andata. L’effetto sarebbe dato dall’aspettativa e dalla voglia di arrivare nel viaggio di andata, quindi non si tratta di una sensazione di viaggio di ritorno più lungo, ma una “dilatazione” di quello d’andata.

Gli psicologi hanno, inoltre notato come questa sensazione venga percepita anche quando si ascolta musica o si guarda un film. La prima volta, il pezzo o la pellicola ci sembrano sempre più lunghi del successivo.