Sempre più Paesi hanno abbandonato l’idea di chiedere il green pass all’ingresso dei confini. E c’è dell’altro, è stato eliminato l’obbligo di mascherina sui voli aerei a partire dal 16 maggio.

Le nuove misure di sicurezza per i viaggi pubblicati dall’Easa, l’Agenzia dell’Ue per la sicurezza aerea, ed Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, prevedono che le mascherine non siano più obbligatorie neanche in aeroporto. Ma la raccomandazione di utilizzarle, c’è, soprattutto in caso di fragilità o raffreddore. 

Non è d’accordo il ministro della Salute Roberto Speranza che invece con attraverso l’ordinanza del Governo ha ha prorogato l’obbligo di mascherine Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto, aerei compresi.

Il green pass intanto, quello base per cui è sufficiente anche il tampone, viene richiesto ormai in pochissimi paesi europei.

Tra i Paesi in cui viene ancora richiesto c’è l’Italia, ma ci sono anche Austria, Francia, Germania, Portogallo e Spagna. In Italia deve essere presentato per gli arrivi dall’estero fino al 31 maggio: per entrare serve quindi essere vaccinati, guariti o avere un tampone con esito negativo.

Green Pass, dal primo febbraio per tutti durerà 6 mesi

La certificazione verde invece non serve per entrare in Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Svizzera.

Ma in autunno cosa accadrà ? L’ipotesi di una nuova ondata da ottobre preoccupa gli esperti tanto che pensano si possa tornare anche al green pass.

Secondo alcune previsioni in Italia le sottovarianti di Omicron potrebbero provocare fino a 20 milioni di contagi in autunno. Non è da escludere un ritorno della certificazione verde anche per incentivare la quarta dose, che potrebbe avvenire con nuovi vaccini.

“Riprendiamoci il gusto del futuro”, ecco la nuova campagna del Governo per la vaccinazione

@Monica Magro