Quando è uscito di casa per lavorare, come sempre alla guida del suo taxi, non immaginava di certo che di lì a poco avrebbe assistito (e partecipato) a un parto. È successo a un tassista a Bologna. Nessuna corsa in ospedale: la donna stava troppo male per lasciare la sua abitazione. Così quello che doveva essere il suo autista si è trasformato in un valido aiutante al momento del parto. 

"Erano le 13.30 ed ero nel parcheggio dell'ospedale Maggiore quando ho preso la corsa", ha raccontato il tassista Fabrizio, "In pochi minuti ero a destinazione. Ho visto un ragazzo sbracciarsi in mezzo alla strada. Ho pensato che avesse fretta, che dovesse andare all'aeroporto. Ma si è avvicinato e mi ha praticamente trascinato dentro casa". È lì che ha visto una ragazza con le doglie, incapace di reggersi in piedi. Così, assieme alla madre, l'ha aiutata a mettersi a letto. "Nessuno diceva niente, parlavano poco italiano ma ho capito quello che stava succedendo. Mentre chiamavo l'ambulanza il bambino è uscito fuori", racconta il giovane.

Poi l'aiuto fondamentale di un operatore del 118 rimasto per tutto il tempo collegato con loro al telefono. "Ci ha detto di toccare il neonato sul dorso e sulla schiena per vedere se respirava. Poi di metterlo sulla pancia nuda della mamma ma è stato complicato perché lei non voleva lasciarlo e bisognava toglierle il vestito. Ci chiedeva di che colore era il viso del bimbo e poi, all'improvviso, l'ho sentito urlare. Forse solo allora ho realizzato cosa era successo".

"In quei nove minuti al telefono non ho visto il papà. Probabilmente era troppo agitato. L'operatore mi ha chiesto chi fossi: quando gli ho detto che ero il tassista è rimasto sorpreso pure lui". Arrivata l'ambulanza, Fabrizio si è fatto da parte. "Non ci siamo detti nulla, ma il padre voleva pagarmi la corsa e io ho rifiutato".

"Mi avete fatto voi un regalo", gli ha detto. E poi ha continuato la sua giornata lavorativa. 

@sintonynews