Alle ore 16:03 di domenica 21 dicembre, l'inverno bussa ufficialmente alle porte dell'emisfero boreale. È il momento del solstizio d'inverno, un evento astronomico che segna il passaggio stagionale e il giorno con il minor numero di ore di luce di tutto l'anno.

Il fenomeno non è legato alla distanza della Terra dal Sole, ma all'inclinazione dell'asse di rotazione del nostro Pianeta. In questo preciso momento, i raggi solari raggiungono la Terra con la massima inclinazione possibile. Il risultato? A mezzogiorno il Sole tocca la sua posizione più bassa sull'orizzonte, proiettando le ombre più lunghe dell'anno e riscaldando meno la superficie.

Un antico proverbio recita: "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia". Tuttavia, la scienza smentisce parzialmente questa tradizione legata al 13 dicembre.

Il solstizio d'inverno è effettivamente più corto rispetto al giorno di Santa Lucia. Il 21 dicembre il Sole resterà sopra l'orizzonte per circa 2 minuti in meno rispetto al 13 dicembre.

La discrepanza nasce dal fatto che intorno alla metà di dicembre il Sole tramonta effettivamente prima, ma è solo con il solstizio che si raggiunge il minimo assoluto di insolazione complessiva.

Vi siete mai chiesti perché il solstizio non cade sempre nello stesso istante? Il fenomeno subisce un ritardo di circa 6 ore ogni anno. Se non intervenissimo, le stagioni finirebbero per slittare lentamente nel calendario. Per questo motivo sono stati introdotti gli anni bisestili: servono a recuperare il ritardo accumulato e a "riallineare" il calendario solare con quello civile. È proprio a causa di questo sfasamento che il solstizio può variare tra il 21, il 22 o il 23 dicembre.

Nel 2026, il solstizio d'inverno cadrà ancora il 21 dicembre, ma diverse ore più tardi: precisamente alle 21:50 ora italiana.

@Redazione Sintony News