In seguito agli attacchi statunitensi ai tre siti nucleari iraniani di Natanz, Fordow e Esfahan, Teheran ha lanciato, ieri, 23 giugno, missili verso le basi americane in Qatar, Siria e Iraq. L'operazione è stata denominata "Benedizione della Vittoria". Immediata la reazione della Casa Bianca, che ha dichiarato di "monitorare da vicino minacce a base in Qatar", con il Presidente Trump nella Situation Room. Anche Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Kuwait hanno prontamente chiuso il loro spazio aereo.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sta verificando con le ambasciate italiane nella regione del Golfo i possibili effetti degli attacchi iraniani, mentre l'Unità di Crisi ha convocato una riunione degli ambasciatori d'area. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rassicurato sulla sicurezza dei militari italiani: "Posso rassicurare che tutti i militari italiani presenti in Iraq, Kuwait e Qatar, hanno tempestivamente adottato tutte le procedure di sicurezza previste, incluso — laddove necessario — lo spostamento preventivo in aree sicure. [...] Ad oggi, tutto il personale è quindi al sicuro e non si registrano conseguenze né criticità per i nostri militari impiegati nelle missioni internazionali".

A Doha, in Qatar, l'attacco missilistico iraniano ha scatenato scene di panico in un centro commerciale, con clienti e dipendenti che si sono precipitati verso le uscite mentre le sirene d'allarme risuonavano in città.

Dopo l'attacco, la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha postato su X: "Non abbiamo aggredito nessuno, non accettiamo l'aggressione di nessuno, non ci sottometteremo alle aggressioni di nessuno: questa è la logica della nazione iraniana". Il post era accompagnato da un'immagine che mostra una bandiera americana in fiamme su una base militare in macerie. In un altro messaggio, Khamenei ha ribadito: "Non abbiamo fatto del male a nessuno. E non accetteremo alcuna molestia da nessuno, in nessuna circostanza. E non ci sottometteremo alle molestie di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana".

Dall'altra parte, il portavoce dell'esercito israeliano, Effie Defrin, ha dichiarato che l'attacco iraniano contro la base americana in Qatar è la prova che l'Iran minaccia "il mondo intero". "È un'ulteriore prova di ostilità e violenza e del fatto che l'Iran è uno Stato terrorista che minaccia non solo Israele, ma tutto il Medio Oriente, compresi i suoi vicini e il mondo intero", ha affermato Defrin. Nei giorni scorsi, i Caschi blu dell'ONU avevano già registrato nuovi raid aerei israeliani nel sud del Libano e intercettazioni da parte dell'Iron Dome di missili e droni iraniani diretti verso Israele.

Mentre il mondo tratteneva il fiato per una possibile escalation, nella notte è giunto un annuncio inatteso da Donald Trump. Sul suo social Truth, l'ex Presidente ha dichiarato il raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco di 12 ore tra Iran e Israele, con inizio previsto tra circa sei ore.

"Congratulazioni a tutti! È stato raggiunto un accordo tra Israele e Iran per un pieno cessate il fuoco per 12 ore (che partirà tra sei ore circa, quando avranno terminato le loro missioni); a quel punto la guerra potrà considerarsi conclusa", ha scritto Trump. "Ufficialmente, l’Iran cesserà il fuoco e entro le 12 ore lo farà anche Israele. Durante questo periodo entrambi rimarranno pacifici e rispettosi. Se tutto dovesse andare bene, e lo farà, mi congratulerò con entrambe le nazioni per il loro coraggio, determinazione e intelligenza nel terminare quella che io chiamo la guerra dei dodici giorni. Un conflitto che sarebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medioriente, ma ciò non accadrà”.

Trump ha poi aggiunto un ringraziamento all'Iran: "Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, il che ha permesso di non perdere vite umane né di ferire nessuno. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso".

L'inviato americano Steve Witkoff ha mantenuto i contatti con funzionari iraniani dopo gli attacchi statunitensi ai siti nucleari, come riportato dalla CNN, suggerendo una diplomazia dietro le quinte.

Nonostante la fase di de-escalation annunciata, i timori di una crisi prolungata si riflettono sul mercato dell'energia. Sebbene il prezzo del petrolio sui mercati internazionali abbia chiuso in forte calo (WTI -7,22% a 68,51 dollari al barile, Brent -7,18% a 71,48 dollari), in Italia si registrano già aumenti alla pompa per benzina e gasolio. I mercati restano in allerta per la potenziale chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il transito del greggio mondiale.

La Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha espresso vicinanza al Qatar per l'attacco iraniano, scrivendo su X: "Sono in costante contatto con l’Emiro al-Thani e tutti gli attori del golfo da quando si è ulteriormente aggravata la crisi. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di ritornare immediatamente al tavolo negoziale e riprendere un dialogo politico che possa dare una prospettiva di pace e stabilità alla regione".

@Redazione Sintony News