Un momento di profonda emozione ha attraversato lo Stadio Comunale G. Teghil di Lignano Sabbiadoro durante la data zero del nuovo tour negli stadi di Marco Mengoni. Il cantante, uno dei volti più amati della musica italiana, si è lasciato andare alle lacrime mentre cantava Luce, brano intenso e personale dedicato alla madre Nadia, scomparsa lo scorso settembre.

L'episodio, documentato in un video che ha rapidamente fatto il giro dei social, mostra Mengoni interrompersi visibilmente commosso alla fine della canzone, proprio sulle parole:
"Tu per me sei luce / Proteggi questo cuore fragile / Anche in questa notte / Questa lunga notte senza fine / E rendimi felice / Illumina di sole l'anima".

Il pubblico, testimone di un momento tanto intimo quanto sincero, ha subito reagito con un lungo applauso e urla d’incoraggiamento. Riprendendo il microfono tra le lacrime, Mengoni ha spiegato:
"Questa canzone era dedicata alla persona più importante della mia vita, la mia luce (…) lo sarà per sempre. Grazie mamma."

Luce è uno dei brani più sentiti del progetto discografico Materia (Terra), uscito nel 2021. Un album che, come spiegò lo stesso Mengoni, è un ritorno alle origini, alla famiglia, ai valori e all’impronta lasciata dai suoi genitori. "C’è tanta famiglia in quest’album – aveva raccontato durante la presentazione al Teatro Quirino di Roma –. Ho dedicato una canzone a mia mamma; nel primo video, Cambia un uomo, c’è mio padre. Sono le persone che amo di più".

Il cantante aveva già accennato in passato a quanto i suoi genitori abbiano influenzato il suo percorso, offrendo sia stabilità che libertà, lasciandolo libero di costruire la propria identità artistica e personale.

La data zero a Lignano ha segnato l’inizio di un tour molto atteso che prenderà ufficialmente il via giovedì 26 giugno allo stadio Maradona di Napoli, per poi proseguire in altre otto città italiane con un totale di 11 date. Uno spettacolo che promette grandi emozioni, come già dimostrato da questo toccante episodio, e che si preannuncia come un tributo non solo alla carriera di Mengoni, ma anche alle sue radici più profonde.

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