È morto in Ucraina Manuel Mameli, 25 anni, originario della Sardegna, mentre combatteva come volontario nella Legione Internazionale a fianco delle Forze Armate ucraine. La conferma della sua morte è giunta da fonti informate e dai suoi commilitoni, che hanno trasmesso le informazioni all’Ambasciata italiana a Kiev e alla famiglia del giovane.

Mameli si trovava nella zona di Pokrovsk, nell’Ucraina orientale, un'area dove da settimane infuriano i combattimenti. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato ucciso da un drone russo nel corso di un attacco che ha provocato la morte di altri cinque combattenti e il ferimento di un altro volontario italiano.

Arruolato regolarmente nella Legione Internazionale — l’unità composta da stranieri che combattono a sostegno dell’Ucraina — Mameli aveva scelto di unirsi alla resistenza contro l’invasione russa. Un impegno militare e personale che lo ha portato a perdere la vita in prima linea, in un conflitto che continua a mietere vittime tra le fila dei combattenti stranieri.

Al momento, però, il corpo del giovane non è stato ancora recuperato, poiché l’area dove è avvenuto l’attacco è sotto il controllo delle forze russe. Per questa ragione, Mameli è formalmente considerato «disperso in azione», una definizione che pesa come un macigno sul dolore della sua famiglia, che attende notizie nella speranza, al momento vana, di un possibile rimpatrio della salma.

L’ambasciata italiana a Kiev, in coordinamento con la Farnesina, sta fornendo tutta l’assistenza necessaria ai familiari del giovane, mentre si cerca di chiarire meglio la dinamica dell’attacco e valutare ogni possibilità di recupero.

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