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15 Luglio 2013

Abbattimento delle multe in città

Abbattimento delle multe in città, le cause sono gli effetti della crisi e le norme di riscossione. In diminuzione il ricavato dei Comuni

Multe in calo in tutta Italia, a causa della crisi e delle norme di riscossione in continuo cambiamento. Lo rivela un’analisi sulle entrate dei Comuni condotta dalla banca dati AidaPA di Bureau van Dijk in collaborazione con il Sole 24 Ore, dalla quale emerge che per la prima volta gli introiti derivanti dalle infrazioni degli automobilisti sono in calo rispetto all’anno prima.
Il periodo in questione è quello relativo all’anno 2011, dove i conti i certificati di conto consuntivo presentati dalle Amministrazioni hanno fatto registrare un ribasso del 6,5% rispetto ai dodici mesi precedenti. Le sanzioni del 2011 sono state pari a 1,47 miliardi euro, ma le effettive riscossioni sono state di 1,19 miliardi, anche qui in calo del 7,5%; peggio ancora i “conti in residuo”, ovvero le sanzioni mai arrivate nelle casse Comunali, ferme a 255 milioni, il 20,4% in meno del 2010. I numeri del Ministero dell’Economia dicono poi che i primi sei mesi del 2013 hanno visto una diminuzione di un altro 25%.
La spiegazione di questa tendenza non sarebbe però da cercare in un cambio di atteggiamento delle Amministrazioni, sempre propense ad “aggiustare” i conti con il ricavato delle multe. I motivi della flessione sarebbero da cercare nelle regole di riscossione poco chiare e negli effetti della crisi. Nel 2011 infatti arrivò il “decreto sviluppo”, con l’uscita di Equitalia dai tributi locali; dopo due anni l’avvicendamento dell’agente nazionale delle riscossioni non è ancora avvenuto, ma nel frattempo gli ultimi cambiamenti delle norme hanno complicato la situazione. Il decreto “sblocca-debiti” discusso di recente in Parlamento è l’ultimo di questi, per consolidare l’asse tra Equitalia e Comuni fino a fine anno. Inoltre, la norma che ha bloccato le azioni per i debiti sotto i 2mila euro doveva sostenere la collaborazione con l’Erario, invece ha influito sulle entrate dei Comuni: lasciando invecchiare le sanzioni crescerebbero gli interessi, ma l’ultima legge di stabilità prevede un periodo di sei mesi tra l’invio della comunicazione del debito e l’effettivo atto esecutivo.
Al di là di questo complesso panorama normativo, bisogna poi considerare gli effetti della crisi, che hanno ridotto gli spostamenti in auto. Le persone utilizzano di meno la macchina e in città preferiscono spostarsi con i mezzi pubblici, economici e che inevitabilmente tagliano il numero delle multe. In questo senso la classifica stilata sui Comuni italiani registra cali delle entrate ovunque, tranne che a Firenze. Rovigo è sempre in testa alle riscossioni, ma in calo del 12,6%, mentre i verbali dei grandi centri hanno tutti il segno meno, come a Milano e Bologna. Conseguenza appunto della crisi che porta gli automobilisti a muoversi in maniera alternativa, evitando il rischio di contrarre una multa, oltre che di risparmiare sui costi di gestione della macchina.