Contro il patriarcato canta “Gli uomini non cambiano” stando un passo indietro ad Annalisa.
La rockstar più attesa del Festival, per la terza serata, sale sul palco all’1:00 di notte e pur non essendo trasmesso in prima serata, riscuote un’audience ancora più grande con la sua performance, rispetto alla precedente. A discapito delle male lingue e delle polemiche contro il cantante, odiato ma anche amato da molti.
Achille Lauro muta forma anche stavolta, e dopo San Francesco arriva sul palco dell’Ariston con parrucca rossa e un trucco glam rock di brillantini, diventando l’alieno Ziggy Stardust, alter ego di David Bowie. A completare il personaggio uno sgargiante completo di raso smeraldo, griffato Gucci, in un look totalmente gender fluid.
Sapevamo che il cantante voleva impersonare ed omaggiare diverse figure durante le serate di Sanremo, infatti, nel suo profilo Instagram stava rilasciando da diverse settimane quattro indizi. Uno per ogni sua serata all’Ariston, uno per ognuno dei suoi quattro look. Tutti studiati insieme ad Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci.
Il primo indizio era il lupo, e si collegava a San Francesco. Il secondo era un fulmine e si collegava a David Bowie. Per il terzo indizio invece appaiono due maschere, quella che ride e quella che piange. Quale sarà il riferimento? La commedia e la tragedia, simbolo del Teatro greco?
La mania di Lauro di fondere musica, versetti evangelici e storia dell’arte è risaputa.
Ribadendo un bisogno di esprimere sé stesso in totale libertà. Libero di cambiare e di diventare ciò che vuole. E poco importa se lo fa attraverso la musica, i costumi, le movenze, le smorfie, il trucco. La sua è una potenza di linguaggio di altri tempi.