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2 Febbraio 2020

Il panino alla carbonara

Ideato dal salumificio Santoro di Cisternino unisce uno dei piatti più amati dalla cucina italiana alla comodità di un panino da mangiare anche per strada

La pasta alla carbonara conosciuta in tutto il mondo è un must della cucina italiana, sempre molto apprezzata – ovunque - come primo piatto da ristorante da assaggiare comodamente seduti al tavolo ma c’è una novità, che può interessare un po' tutti e competere anche nel mercato dei fast food: il “panino carbonara”. I panini farciti con i piatti della cucina italiana sono oramai molto conosciuti, dal panino alle polpette, che si vende per le strade, fino a quello con la frittata. Ecco, ora immaginiamo un panino alla carbonara: guanciale, uova cremose e pepe, per gli appassionati del piatto evergreen e soprattutto si può mangiare anche se si è di fretta, mentre si cammina in strada nella pausa lavoro o al parco, costo zero, rapidità, ma soprattutto gusto.

Ad inventarlo, il salumificio Santoro di Cisternino, pugliese in provincia di Brindisi, che decide di proporre il guanciale nel panino che sappia di carbonara, una delle cose fondamentali per la riuscita di un panino unico è la cremosità delle uova e poi il guanciale deve essere in contrasto molto croccante ad ogni modo la difficoltà quasi nulla vediamo la ricetta del panino alla carbonara che riporta la firma Santoro.

Ecco gli ingredienti:

  • una ciabatta di grano duro 
  • 2 uova strapazzate
  • 2 fette di guanciale
  • pecorino romano a scaglie
  • pepe in grani
  • olio evo  
  • sale

Preparazione:

In una ciotola, sbattere le uova con sale e pepe, due cucchiai di acqua e si mescola tutto, versare un filo d’olio in una padella antiaderente e versare le uova. Ancora, bisogna far cuocere le uova cremose, in una padella a parte si fa rosolare il guanciale, nel frattempo tagliare il pecorino a scaglie e scaldare il pane. Ultimo step, si farcisce il panino con le uova, il pecorino e il pepe.

Il panino è pronto da mangiare al volo o da portare nella borsa per una gustosa pausa pranzo.

@Margherita Pusceddu