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16 Maggio 2011

Libia: Frattini, il regime ha le ore contate

La comunita' internazionale sta invece lavorando alacremente per trovare un esilio a Muammar Gheddafi
"Il regime libico ha le ore contate", le minacce sono solo "l'ultimo disperato tentativo di intimorire" e la comunita' internazionale sta invece lavorando alacremente per trovare un esilio a Muammar Gheddafi: e' la fotografia della situazione in Libia, secondo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ne ha parlato con Maurizio Belpietro nel corso di Mattino Cinque.
 

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"Non e' solo quello che speriamo", ma quello che dicono "i messaggi che arrivano dal cerchio ristretto del regime: alcuni (esponenti dell'entourage, ndr) hanno parlato sotto copertura e cominciano a dire che Gheddafi cerca una via d'uscita onorevole: non essere ucciso e trovare un luogo dove possa ritirarsi e scomparire per sempre". Frattini ha detto che la comunita' internazionale lavora con le Nazioni Unite per cercare un esilio al colonnello: "Lavoriamo affinche' si trovi una via d'uscita politica che tolga di scena il dittatore e la sua famiglia e permetta la costituzione di un governo di riconciliazione nazionale". Un nuovo governo garantira', secondo il ministro, un freno all'ondata migratoria verso l'Italia. Il presidente del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, ha ricordato, lo ha assicurato alle autorita' italiane: "Nel momento in cui assumeranno il controllo dell'intera Libia, gli sbarchi verranno bloccati. Interverranno alla fonte: del resto e' loro interesse dimostrare che la collaborazione sara' migliore di quella che c'era con Gheddafi". Frattini ha, infine, osservato che "mandare a morire disperati sui barconi" e' un vero e proprio crimine, che dovrebbe essere valutato nel dossier della Corte Penale Internazionale, che proprio oggi emettera' i mandati d'arresto per tre dirigenti del regime libico considerati i piu' direttamente coinvolti nei crimini contro l'umanita'.