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17 Gennaio 2020

Sant'Antonio: la notte in cui gli animali parlano

Il 17 gennaio ricorre la festa di Sant’Antonio Abate. Secondo la tradizione e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali è data la facoltà di parlare.

Sant’ Antonio Abate è il Santo protettore degli animali e morì il 17 gennaio del 357. Il Santo viene raffigurato con un porcellino che porta una campanellina al collo. La festa oltre a ricordare gli animali e la vita del Santo, scandisce il tempo di semine e raccolti in agricoltura.  

A volte i festeggiamenti comprendono una benedizione degli animali in occasione delle celebrazioni in onore del Santo. La benedizione degli animali, in particolare dei maiali, come da iconografia del Santo, ha origine medievale.

In alcune zone d’Italia la sera del 17 gennaio si accendono dei falò che simboleggiano la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno. In Sardegna Sant’ Antonio è molto sentito e soprattutto nel centro della Sardegna si accendono fuochi in suo onore.

Sant’Antonio Abate in Sardegna è chiamato e venerato come ‘Sant’Antoni de su fogu’, cioè Sant’Antonio del fuoco. Si narra infatti che fu lui a rubare dall’inferno il fuoco e a portarlo sulla terra per donarlo agli uomini. In Sardegna, nelle località che festeggiano il Santo, si accendono dei falò e si prepara un dolce tipico, il pan’e saba

Secondo la leggenda, la notte del 17 gennaio gli animali potranno parlare  e in passato, durante la notte degli animali parlanti, i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.

@Redazione Sintony News