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15 Gennaio 2020

Xenobot : i Robot fatti di cellule

"Una nuova classe di artefatti: un organismo vivente, programmabile"

La scienza di oggi è la tecnologia di domani

Edward Teller

 

Una nuova classe di artefatti: un organismo vivente, programmabile“, spiega Joshua Bongard, professore all'Università del Vermont e vincitore del PECASE 2010 che ha capeggiato la ricerca pubblicata su PNAS, una delle riviste scientifiche più note a livello internazionale. Lo Staff che li ha creati ha preso delle cellule viventi da embrioni di rana e le ha assemblate. Il risultato sono xenobot millimetrici che possono spostarsi verso un obiettivo, trasportando anche dei carichi utili e autoripararsi dopo una "ferita".
Per riuscire a carpire meglio l'argomento, gli esperti si cimentano in qualche esempio: anche se un libro è fatto di carta e la carta si ricava dalla legna, non possiamo considerarlo un albero.  Allo stesso modo gli xenobot sono “nuove macchine viventi“, afferma Bongard. “Non sono né un robot tradizionale né una specie conosciuta di animali“. Sono costituiti al 100% da Dna di rana, ma non sono rane. Queste creature animate, sono state ideate su un supercomputer nell’ateneo del Vermont e poi programmate e collaudate da biologi della Tufts University.


Possiamo immaginare molte utili applicazioni che altre macchine non possono fare“, afferma il co-leader della ricerca, Michael Levin della Tufts. Altro esempio: “La ricerca di contaminazione radioattiva, la raccolta di microplastiche negli oceani“.

Inoltre, afferma Levin, gli xenobot potrebbero “viaggiare nelle arterie per grattare via eventuali placche“, un po’ come se fossero delle sonde.
Le cellule sono state tagliate e legate al microscopio sulla base dei disegni indicati dal computer. Messi insieme in forme del corpo sconosciute in natura, le cellule hanno iniziato a lavorare congiuntamente. Il beneficio, secondo Bongard, dopo aver terminato il lavoro è che sono completamente biodegradabili in quanto cellule morte.

@Mariazzurra Lai