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4 Maggio 2011

Casa Bianca frena su diffusione immagini

Geo tv mostra la foto della moglie yemenita in mano alle forze di sicurezza pachistane. Due le figlie di Osama ferite nell'irruzione.

Centinaia di analisti della Cia sono al lavoro su computer, dischi e memorie trovate nel covo di bin Laden ad Abbottabad, considerati "una miniera d'oro" di informazioni su Al Qaida. Permane l'allarme per possibili attentati di ritorsione. La Casa Bianca sta valutando se rendere pubbliche le immagini di bin Laden morto. La pubblicazione spazzerebbe via i dubbi sulla sua morte, ma si teme che le immagini, molto crude, possano offendere i musulmani.
La Casa Bianca ha precisato che Osama al momento del blitz non era armato, ma ha opposto resistenza. E' stato smentito che abbia usato come scudo umano la donna morta nell'operazione, che non è sua moglie. Mogli, figli e complici del terrorista arrestati nel covo sono detenuti dai pachistani e saranno consegnati ai paesi d'origine. Il Pakistan non fu avvertito del raid perché gli americani non si fidavano.

APPELLO PAKISTAN,AIUTATECI CONTRO TERRORISMO - Il primo ministro pachistano Yousuf Gilani ha lanciato un appello perché il mondo intero aiuti a combattere il terrorismo, "problema n. 1" del suo Paese, chiedendo agli occidentali di "astenersi dal diffondere messaggi negativi" sul Pakistan.

GEO TV: DUE FIGLIE RIMASTE FERITE IN BLITZ - La televisione pachistana Geo Tv rivela che tra i familiari di Osama bin Laden detenuti dai servizi pachistani dopo il blitz americano nel quale il fondatore di Al Qaida e' rimasto ucciso, ci sono anche due delle figlie, che sono ''state entrambe ferite durate l'operazione'' e che ''sono in una localita' sconosciuta per interrogatori''. Quest'ultimo particolare aggiunge un nuova informazione a quanto detto ieri dalla Casa Bianca a proposito di una donna ''ferita a una gamba'' da un proiettile durante l'irruzione dei marines nella camera da letto dove dormiva lo sceicco. Geo Tv e' inoltre entrata in possesso della foto della moglie di origine yemenita di Osama bin Laden, che si trova anch'essa in custodia delle forze di sicurezza pachistane insieme a una ventina di donne e bambini sopravvissuti al blitz nella villa- bunker di Abbottabad. L'emittente privata ha mostrato oggi il passaporto della donna che si chiama Amal Ahmed Abdel Fatteh e che e' considerata una delle quattro mogli del leader di Al Qaida ucciso domenica. Ieri era anche emerso che una figlia di Bin Laden, sui 12 o 13 anni, aveva assistito all'uccisione del padre. Geo conferma poi che in una parte della casa vivevano due fratelli identificati con il nome di Arshad e Tarik insieme alle loro famiglie.
SARA' DIFFUSA FOTO CORPO, CASA BIANCA FRENA - Il direttore della Cia, Leon Panetta, intervistato dall'emittente americana Nbc ha detto che una foto del corpo di Bin Laden "alla fine" sarà resa pubblica, ma la Casa Bianca frena, ribadendo che al riguardo non é ancora stata presa una decisione definitiva. "Vi sono discussioni all'interno del governo su ciò che sia meglio fare al riguardo, ma non credo che ci sia alcun contrasto sul fatto che alla fine una fotografia venga resa pubblica" aveva detto Panetta in un'intervista rilasciata in mattinata, e diffusa dalla Nbc in serata. Successivamente all'intervista di Panetta la Casa Bianca aveva comunque ribadito che sulla pubblicazione o meno delle foto del cadavere di Bina Laden "é in corso una valutazione" e una decisione non è ancora stata presa.

DA PC SCEICCO,UNA MINIERA DI INFORMAZIONI
di Cristiano Del Riccio
Una miniera d'oro: così fonti dell'intelligence americana hanno definito il pc e il materiale sequestrato nel covo di Osama bin Laden e una squadra di centinaia di esperti della Cia sono al lavoro per estrarre da questa vena tutte le informazioni possibili e immaginabili sulla rete del terrore dello sceicco. Il direttore della Cia Leon Panetta, con più distacco ha definito il materiale sequestrato "notevole". Secondo fonti dell'intelligence Usa si tratta di una grande mole di documenti e di dischetti di computer che potrebbero fornire informazioni molto utili non solo sulla programmazione di altri attentati terroristici negli Stati Uniti e nel resto del mondo ma anche sulla rete di contatti del leader di al Qaida. I documenti trovati potrebbero inoltre rispondere alla domanda se Osama bin Laden, che viveva da almeno cinque o sei anni nella abitazione a breve distanza da Islamabad, abbia ricevuto il sostegno di esponenti pachistani. Tema questo che oggi ha tenuto banco sia a Washington che a Islamabad. Il fatto che l'amministrazione Obama abbia lanciato l'operazione per la cattura di Osama bin Laden, che aveva il nome di codice di 'Geronimo', senza informare prima le autorità pachistane la dice lunga però sui sospetti americani sui rapporti tra il leader di al Qaida e certi esponenti pachistani. E Panetta è stato esplicito: il Pakistan è stato tenuto all'oscuro per timore che "potesse danneggiare l'operazione avvisando il bersaglio". Altro vivave dibattito all'interno dell'amministrazione Obama é il tema se rendere pubbliche le immagini del cadavere di Osama bin Laden. Il timore della Casa Bianca è che la diffusione delle immagini, con il volto di Osama bin Laden trapassato da un proiettile sopra l'occhio sinistro, possa dare fuoco alla benzina della rabbia nei paesi islamici. Ma la pubblicazione delle foto avrebbe l'effetto di mettere a tacere in modo definitivo gli inevitabili dubbi sulla identità dell'uomo ucciso a Abbottabad e identificato dagli americani come Osama bin Laden. E mentre a Washington ci si interroga, sul web circola una nuova foto del volto insanguinato dello sceicco, dopo quella di ieri risultata falsa. Sono stati gli hacker di Anonymous a rilanciare su Twitter il link dove compare una foto la cui qualità fa presumere che sia stata scattata al buio. Nessuno ha potuto verificarne l'autenticità. Oltre alla foto del corpo si sta decidendo se rendere pubblico il video sul funerale in mare di bin Laden, altra fonte di critiche verso la Casa Bianca. Secondo fonti dell'intelligence questa scelta era stata fatta con largo anticipo rispetto all'inizio del blitz dei 79 Navy Seal nel bunker superprotetto. Per cercare di placare le polemiche a Washington è tutto un fiorire di particolari sull'estremo saluto a Osama: la sepoltura di Obama è avvenuto "in stretto rispetto dei precetti della fede islamica". Il corpo è stato collocato in un lenzuolo bianco e infilato quindi in un sacco sul ponte più basso della portaerei americana Carl Vinson, facendo poi scivolare il corpo nell'oceano dopo la lettura di alcune preghiere in arabo. La cerimonia è avvenuta alla presenza di pochi testimoni. La scelta aveva il chiaro obiettivo di impedire che la tomba di Osama bin Laden potesse diventare in futuro luogo di pellegrinaggio da parte dei seguaci del leader di Al Qaida. Così come l'uccisione di Osama bin Laden ha risparmiato agli Stati Uniti un altro incubo: quello di un processo se il capo di Al Qaida fosse stato catturato vivo.