Duemilaventi, nuovo decennio e nuove tendenze. Avevamo già parlato di quelle relative all’assistenza all’infanzia ma con l’inizio del nuovo anno, i dati Yoopies evidenziano un nuovo trend relativo a tutt’altro servizio: l’assistenza agli anziani. Da che cosa deriva questo fenomeno?
La popolazione italiana invecchia sempre di più e sempre più rapidamente. Il processo di modernizzazione scientifica e sociale che ha permesso l’innalzamento dell’aspettativa di vita non ha però contribuito al tasso di fecondità, il quale, in Italia, si trova ben al di sotto della soglia naturale di sostituzione. Il 35% dei cittadini, infatti, ha più di 65 anni, il che ci rende uno dei paesi più anziani a livello europeo e mondiale.
Si vive più a lungo e meglio. La pensione non è altro che un nuovo inizio: sempre più over 65 dedicano il loro tempo ad attività culturali, sport ma anche partecipazione sociale e formazione personale. Sono mentalmente attivi i nostri senior, curiosi e partecipativi. Il loro desiderio di conoscenza e aggiornamento li spinge addirittura a tornare tra i banchi: sono quasi 4000 gli over 65 che in Italia hanno deciso di iscriversi all’università, prediligendo le materie umanistiche e sociali. Eppure no, non è un paese per vecchi. Se la longevità è una fortuna, invecchiare in compagnia degli affetti più cari è un privilegio assoluto. L’Istat lo afferma: il 38% degli over 74 anni nel nostro Paese, vive solo, lontano dagli affetti o, a volte, completamente privo. Tra le tante cause all’origine di questa condizione, il mutamento della struttura familiare. I cambiamenti economici, sociali, culturali e biologici che hanno percorso, e stanno percorrendo, il nostro paese negli ultimi decenni hanno comportato un profondo cambiamento del concetto di aggregazione domestica. Il 48,7% delle famiglie unipersonali sono composte da anziani di 65 anni e più. Tra questi, il 21% ha un’età compresa tra i 65 e 74 anni, mentre l’11,1% supera gli 85(↿). La condizione di solitudine risulta essere più rilevante nel Nord Italia che nel resto della pensiola e riguarda soprattutto le donne: il 39,6% delle aventi più di 65 anni, infatti, vive sola. Le cifre, già di per sé allarmanti, appaiono ancora più incombenti quando si pensa alle conseguenze a cui l’emarginazione e l’abbandono sociale e possono portare: sofferenza, scoraggiamento, disinteresse generale, casi di depressione e, sul lungo termine, degenerazione mentale. Non mancano, inoltre, tutti i diversi generi di rischi: gli anziani soli sono spesso nel mirino di truffatori e ladri. I casi di raggiro continuano ad essere numerosi in Italia e sono favoriti anche, in parte, dalla solitudine: un po’ di ingenuità, unita al bisogno di interazione con sono gli ingredienti di cui i malintenzionati si nutrono avidamente per realizzare i loro scopi. Oltre le barriere sociali, quelle strutturali. Persino le abitazioni possono diventare delle vere e proprie gabbie senza via d’uscita. Secondo i dati Istat, infatti, il 56% degli edifici abitati da anziani sono sprovvisti di ascensori, condizione apparentemente banale ma capace di limitare nettamente i rapporti con l’esterno in mancanza dell’aiuto da parte di terzi. Come sopperire, quindi, alla solitudine?
Se è vero che un’assistenza specializzata si rivela imperativamente necessaria nei casi in cui la salute mentale o fisica vengono meno, è altrettanto vero che gli anziani autosufficienti a passare la maggior parte del loro tempo soli sono in aumento costante. Quando gli impegni quotidiani ci impediscono di stare accanto ai nostri cari, è necessario fare ricorso a figure esterne all’ambito familiare. Sempre più famiglie sono alla ricerca di persone in grado di fornire un intrattenimento interattivo e stimolante per i loro familiari più anziani: passeggiate, attività culturali e creative o anche, semplicemente, un pomeriggio di chiacchiere o al cinema. Adattandosi alla domanda, Yoopies ha quindi introdotto una nuova feature sul proprio sito, che permette ai candidati di segnalare le loro diverse specializzazioni, siano esse infermieristiche o ludico-intrattenitive, così da rispondere in maniera ancora più preciso alle esigenze di mercato.
Finisce l’era dell’assistenza domiciliare atta semplicemente al presenziare, ora ci vuole partecipazione, interazione, cura. Del resto, prevenire o limitare i danni fisici che spesso la longevità comporta è possibile e inizia proprio dall’esercizio mentale, dagli stimoli, dall’apprendimento quotidiano e dallo scambio con gli altri. Quando la salute fisica lo permette, una presenza amicale può arricchire tante giornate altrimenti spente.
La testimonianza di uno dei nostri utenti, Antonio, cento anni tra pochi mesi, e Gianluca, giovane universitario e compagno di pomeriggi, è disponibile qui.