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30 Settembre 2019

La dipendenza da videogiochi

Stare vicini ai nostri figli mentre giocano può diminuire il rischio di dipendenza

I giocatori di Fortnite nel mondo sono numerosissimi: sono quasi 125 milioni gli utenti che ogni giorno si divertono con questo popolarissimo videogame. Tuttavia in molti dibattono sulle cosiddette tecniche di gioco predatorie tipiche di Fortnite. Si pensa che sia molto semplice diventare cyber criminali e che questo gioco istighi al gioco d'azzardo.

Sul fatto che alcuni utenti, spesso giovanissimi, giocano per troppe ore ai videogames, in molti sono d'accordo. Un caso esemplare è dato da una bambina di 9 anni che si è vista distruggere la consolle per una vera e propria crisi di astinenza da videogiochi. Dall'America arriva un altro caso, quello di Kirstie Allsopp, che ha dichiarato di aver distrutto il tablet dei figli perchè hanno superato l'orario consentito per giocare.

A fare chiarezza sul problema ci pensa un giornalista di videogiochi, Andy Robertson, che al The Indipendent spiega che distruggre i dispositivi non porta a niente. Piuttosto, sarebbe più giusto giocare insieme ai propri figli, cercando di stabilire meglio i tempi dedicati ai videogiochi in maniera più serena: Ecco le sue parole:

"Invece di tentare sempre di giustificare la frustrazione dei figli che non si attengono ai limiti di tempo imposti per i videogiochi, un approccio sicuramente migliore sarebbe giocare insieme a loro, guidandoli verso una dieta più varia di attività", ha affermato. "Fortnite è valutato con un PEGI adatto a bambini di età pari o superiore a 12 anni. Offre un'esperienza positiva e coinvolgente in cui i bambini possono socializzare e competere tra loro online. Certo, tale momento videoludico di confronto deve far parte di uno stile di vita equilibrato che includa esercizio fisico e attività all'aperto".

Fortunatamente, l'OMS ha stabilito solo da quest'anno che esiste una vera e propria dipendenza da gioco.