800 tipi di pane, 930 fornitori, 110mila tonnellate prodotte ogni anno in sardegna. Civraxiu, Coccoi moddizzosu, ma anche rosette, schiacciatine, baguette, bananine e lingue senza dimenticare il pane alla ricotta o quello con le olive. È questo il patrimonio della panificazione che in Sardegna dal 2 ottobre all’8 dicembre potrà essere conosciuto e degustato attraverso “Panifici aperti”, l’iniziativa regionale che coinvolgerà le imprese della panificazione con la collaborazione dell’agenzia Laore, le amministrazioni locali, le pro-loco, i musei e le scuole di 10 comuni di tutta la Sardegna. In questa prima edizione si inizierà con gli unifici panifici recentemente premiati dal “Gambero Rosso”. Primo appuntamento mercoledì 2 ottobre a Cagliari, si proseguirà mercoledì 9 in provincia di Sassari, il 16 con un doppio appuntamento nell’oristanese. E ancora il 23 in Marmilla, il 30 a Gonnosfanadiga e a Iglesias. A novembre la manifestazione si trasferirà nell’Isola di San Pietro per poi concludersi il 7 e 8 dicembre con l’apertura contemporanea di tutti e 11 i lavoratori di panificazione. “Promuoviamo il pane prodotto da sfarinati di grano duro locale”, ha spiegato Paola Ugas dell’Agenzia Laore, “ha la finalità di promuovere il nostro pane con tutti i protagonisti della filiera”.
@Monica Magro