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19 Settembre 2019

Niente più pirateria negli abbonamenti a Iptv

Chi guardava (gratis o per pochi euro) su streaming le partite di calcio di canali a pagamento, da oggi non potrà più farlo.

Un volume di affari da 2 milioni di euro al mese, 5 milioni di utenti coinvolti, 23 persone indagate e 58 pagine chiuse di celebri piattaforme digitali. Chi guardava gratis su streaming le partite di calcio di canali a pagamento, da oggi non potrà più farlo. È scattata all’alba “Eclissi”, l’operazione anti-pirateria contro “i furbetti” degli abbonamenti a calcio sul web, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma e dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol.

Si tratta della più vasta operazione mai condotta nel settore delle Iptv (web tv) illegali, che consentono di usufruire gratuitamente di canali satellitari a pagamento, convertendo il segnale della pay-tv e trasformandolo illegalmente in segnale web-digitale. L’indagine interessa numerosi Paesi europei: in Italia sono coinvolti circa 5 milioni di utenti, che ora saranno oscurati.

Christos Papaoikonomu, ritenuto l'inventore e il gestore di alcune piattaforme   è stato arrestato a Salonicco dalla Gdf e dalla polizia greca: aveva con sé 110mila euro in contanti. I membri dell'organizzazione, secondo quanto ricostruito dall'indagine, predisponevano e gestivano all'estero gli spazi informatici attraverso i quali ritrasmettevano il segnale dei Sky, Dazn, Netflix. Coinvolte nella distribuzione tantissime città italiane ed estere, un mercato estremamente proficuo

 E' stato rinvenuto "un sofisticato sistema organizzato di frode finalizzato alla captazione e diffusione di prodotti destinati alla Tv a pagamento, con notevole danno ai titolari dei diritti ed evidente frustrazione del libero mercato".