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19 Gennaio 2011

Soldato italiano, il 33enne caporalmaggiore Luca

Il caporalmaggiore Luca Sanna, anche lui dell '8° Reggimento, aveva 33 anni ed era originario di Oristano

Un soldato italiano, il 33enne caporalmaggiore Luca Sanna, è morto in uno scontro a fuoco in Afghanistan, nella zona di Balamurghab. "La vittima - ha detto il ministro della Difesa La Russa - è stata colpita alla testa, all'interno della base, da un terrorista che indossava l'uniforme dell'esercito afghano". Nello scontro è rimasto ferito anche il caporale dell'8° Reggimento alpini, Luca Barisonzi, le cui condizioni sono gravi. Si aggravano le condizioni del ferito
In serata si sono improvvisamente aggravate le condizione di Luca Barisonzi, l'alpino ferito a Bala Murghab. Secondo ambiente della Difesa, la pallottola è entrata dalla spalla e avrebbe compromesso una parte del midollo spinale. Barisonzi, 20 anni, caporale dell'8/o Reggimento alpini, è originario di Voghera (Pavia) ed è residente con la mamma a Gravellona Lomellina, vicino a Vigevano (Pavia). Il padre, Fabio, Carabiniere, abita ad Agliè (Torino). Luca ha anche un fratello carabiniere. Un ufficiale dei carabinieri di Pavia si è recato a casa della mamma. La vittima era un militare "esperto" Il caporalmaggiore Luca Sanna, anche lui dell'8° Reggimento, aveva 33 anni ed era originario di Oristano. Sposato, aveva già compiuto un'altra missione in Afghanistan ed era ritenuto un militare "esperto" ed appassionato del suo lavoro. Secondo La Russa, sono due le ipotesi ancora al vaglio degli investigatori: o che il terrorista non fosse un militare ma indossasse l'uniforme, oppure - "meno probabile" - che fosse un infiltrato nell'esercito locale, arruolatosi proprio per compiere azioni di questo tipo.Il ferito, caporale Luca Barisonzi (foto tratta dal suo profilo Facebook)
Lo strazio dei familiari di Sanna
"Sarà la prima promessa che Luca non manterrà" dice piangendo un amico del caporalmaggiore Luca Sanna. "Luca aveva sposato Daniela a fine settembre - continua - ed era partito subito per l'Afghanistan alla guida del suo plotone fucilieri dell'8/o Reggimento della Brigata Julia. Facendo una promessa: "quando torno, a marzo, faremo un viaggio di nozze splendido". E, invece, non potrà farlo!". La coppia di sposi era andata a vivere in un piccolo paese friulano di montagna, Micottis, frazione di Lusevera (Udine) "dove - racconta un'amica di famiglia - si trovavano benissimo ed erano stati praticamente adottati dalla gente. Daniela era tornata a Samugheo perché la missione doveva durare sei mesi e voleva stare vicina ai genitori di Luca e ai suoi.

Ora la vedova si stringe ad Antonio e Rita, i genitori di Luca, e a Giuseppe, suo fratello maggiore. Negli ultimi colloqui telefonici il militare aveva lasciato trasparire un po' di preoccupazione per la situazione a Bala Murghab e ai familiari era chiaro che la situazione che Luca e i colleghi stavano vivendo era molto impegnativa.

La salma di Luca tornerà venerdì pomeriggio in Sardegna, dopo i funerali di stato a Santa Maria degli Angeli, e sabato mattina a Samugheo, come ha confermato anche l'arcivescovo di Oristano, Ignazio Sanna, giunto a portare il suo conforto ai familiari, si svolgeranno i funerali privati.

Berlusconi: "Ci chiediamo se serve restare in Afghanistan"
"Ci chiediamo se serve restare in Afghanistan". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine della riunione con i parlamentari avvocati del Pdl. Il governo, ha aggiunto il premier sta valutando una "strategia per il ritorno dei ragazzi. Stiamo addestrando le forze di polizia e speriamo che presto il governo afghano possa garantire la sicurezza del Paese".

La ricostruzione dei fatti del ministro La Russa
"I fatti - ha ricostruito La Russa - sono avvenuti alle 12.05 ora italiana in un avamposto nella zona di Bala Murghab", nella parte settentrionale della regione Ovest, a comando italiano. Il caporalmaggiore Luca Sanna e un suo commilitone "sono stati entrambi colpiti da un uomo che indossava una uniforme afghana e che si è avvicinato loro con uno stratagemma, forse manifestando problemi all'arma". Dopo aver centrato Sanna alla testa e l'altro militare alla spalla, l'uomo "si è allontanato". "Per questo - ha proseguito La Russa - non è possibile dire ora con certezza se fosse un terrorista che indossava una divisa o un vero e proprio infiltrato nell'esercito afghano. In un caso o nell'altro non si può parlare di fuoco amico, perché è stato sicuramente fuoco nemico''.

Dopo che il "terrorista in uniforme" ha sparato contro i due militari italiani in Afghanistan "c'è stata anche una risposta al fuoco, pure da parte dei soldati afgani, ma approfittando dell'effetto sorpresa l'uomo è riuscito a far perdere le sue tracce", ha proseguito La Russa. L'avamposto dove si è verificata la sparatoria, ha spiegato, "è composto da due strutture fortificate, una occupata dai militari italiani e l'altra da quelli afgani, entrambe circondate da filo spinato. L'uomo con l'uniforme proveniva dalla casamatta afgana e si è diretto verso i due militari italiani, che erano fuori dalla loro fortificazione, nei pressi di un Lince. Si è avvicinato, senza destare particolari sospetti grazie alla divisa e al fatto che proveniva proprio dall'istallazione militare afgana, e ha sparato".

La ricostruzione dei fatti resta comunque, secondo il ministro, "complessa. Le notizie hanno bisogno di ulteriori conferme e mercoledì fornirò al Parlamento tutte le informazioni in mio possesso".