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23 Agosto 2019

Terrore in Brasile: l’Amazzonia brucia

Record di roghi. Ambientalisti contro Bolsonaro

Negli ultimi giorni è terrore in Brasile, l’Amazzonia brucia, il fuoco si propaga con un ritmo di spavento per una tale intensità che non si registrava dal 2013. Tantissime foto e video animano il Web e i social in un clima di reale preoccupazione a partire dal Brasile fino a tutto il mondo. Insieme con il verde, si rischia di perdere il 20% della produzione di ossigeno del pianeta e il 10% della biodiversità mondiale.

 

Le cause sono legate principalmente alla deforestazione, l’uso del fuoco è una delle tecniche utilizzate. Secondo l’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile (Inpe) solo da quest’anno gli incendi in Brasile sono aumentati dell’83% rispetto allo stesso periodo nel 2018, mentre uno studio dell’Istituto di ricerche ambientali dell’Amazzonia (Ipam) mostra che nel 2019 il loro numero è già superiore del 60% rispetto agli ultimi tre anni. Nello stesso periodo sono circa 73mila roghi registrati e il 52% proprio in Amazzonia.

 

In queste ultime ore molti attivisti e ambientalisti, puntano il dito contro il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che ha accusato le Ong di aver appiccato gli incendi come forma di ritorsione per il taglio dei finanziamenti governativi. Da lì è partita la polemica degli ambientalisti, che imputano alla sua amministrazione una politica volta a incoraggiare i disboscamenti, anche tramite la riduzione delle sanzioni nei confronti di società coinvolte in attività di deforestazione illegale.

 

@Margherita Pusceddu