La spesa media delle famiglie rimane uguale: è il risultato dei dati Istat rispetto alle ricerche relative ai denari spesi da un campione di famiglie esteso sulle spese del mese. Le famiglie tengono stabile il loro budget e da nord a sud la spesa media in Italia per il fabbisogno di una famiglia media rimane costante e ammonta a 2.571 euro al mese. l'Istat, considerando la dinamica inflazionistica, ha rilevato che in termini reali la spesa diminuisce dello 0,9%, segnando una contrazione per la prima volta dopo la moderata dinamica positiva registrata dal 2014 al 2017.

Non è una novità, al Sud si spende di più per il cibo rispetto al Nord, infatti sud e isole spendono il 22,9% nel sud, 21,3% nelle isole mentre il nord si ferma al 16%. La spesa media più elevata di tutta la penisola la fanno i lombardi: 3.020 euro di media al mese. Valle d'Aosta (3.018 euro) e Trentino-Alto Adige (2.945 euro). In Trentino-Alto Adige si registrano, rispetto al resto dell’Italia, le quote più elevate di spesa per Servizi ricettivi e di ristorazione (6,2% contro il 5,1% di media nazionale) e per Beni e servizi ricreativi, spettacoli e cultura (6,1% contro il 5,0%). La Calabria è la regione con la spesa più contenuta, pari a 1.902 euro (1.118 euro meno della Lombardia), seguita dalla Sicilia (2.036 euro mensili). In Calabria la quota di spesa destinata a prodotti alimentari e bevande analcoliche raggiunge il 23,4%, l'incidenza più alta dopo quella registrata in Campania (23,8%).

Qual è invece la spesa familiare per medicine vestiti e scarpe? La statistica conferma che è quella meno soggetta a tagli. Il 6,1% delle famiglie dichiara di aver aumentato la spesa sanitaria. La voce che invece si cerca di contenere maggiormente è quella relativa ad abbigliamento e calzature. Si prova a risparmiare di più nel Mezzogiorno (62,7%) rispetto al Centro (47,6%) e soprattutto al Nord (40,3%). E dato che ci avviciniamo all’estate, qual è la spesa media delle vacanze?: il 39,3% delle famiglie che già sostenevano spese per viaggi e vacanze ha provato a ridurle, con un massimo del 53,9% nel Mezzogiorno. Tale spesa è comunque, tra le voci considerate, quella con la minore percentuale di famiglie che la sostenevano già un anno prima.

@Margherita Pusceddu