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24 Luglio 2019

In Italia succede anche questo

Spiagge bianche e mare cristallino ma vietato circolare in costume da bagno. Pena una salatissima multa.

Sembra inverosimile e invece a quanto pare in Calabria succede anche questo. Spiagge bianche e mare cristallino ma vietato circolare in costume da bagno. Pena una salatissima multa. Siamo a Tropea e l'ordinanza è di quelle destinate a far discutere ed emessa dal sindaco Giovanni Macrì, in paese non si può neanche "camminare scalzi". È tollerato solo nell'area marina, ma qualche strada più su si rischia una multa che va da un minimo di 125 euro ad un massimo di 500. I trasgressori non solo rischiano la multa ma anche di essere allontanati dalla polizia locale. Dall'inizio dell'estate, le amministrazioni di diverse località balneari, come Margherita di Savoia, Andria e Barletta in Puglia, Baia Domizia, vicino Caserta, e Viareggio in Toscana, hanno emesso ordinanze similari, che vengono eseguite con maggiore o minore severità. A Riccione, il divieto di costume in strada è limitato alle zone di maggior affluenza per "innalzare il livello qualitativo del buon vivere nella nostra città con conseguente ripercussioni sull'immagine e sull'offerta turistica, senza però - spiega l'amministrazione voler penalizzare il giusto e corretto afflusso dei turisti mare - hotel". Risultato, una sorta di Ztl del bikini, dove circolare in costume o a torso nudo può costare fino a 50 euro di multa. A Trieste invece, il divieto di circolare in tenuta da spiaggia è stato reso noto alla cittadinanza persino con una serie di cartelli sul lungomare di Barcola, che recitano "si raccomanda di indossare un abbigliamento adeguato". Traduzione, per attraversare la strada che separa la spiaggia da bar e gelaterie bisogna coprirsi un po'. Il provvedimento è stato all'origine di una nuova polemica fra il braccio destro del vescovo, don Ettore Malnati, e il vicesindaco leghista, Paolo Polidori, qualche mese fa divenuto noto per aver tolto le coperte ad un clochard. "Scandaloso non è attraversare la strada in costume da bagnante per fare una consumazione al bar, ma gettare nell'immondizia gli indumenti di un senzatetto", ha twittato il sacerdote, provocando le ire del politico, che ha replicato: "Allora potremmo togliere dalle chiese i divieti di entrare in costume".

Per fortuna in Sardegna ancora non c' è nessun divieto in tal senso certo è che la buona educazione e il decoro sono sempre richiesti e dovrebbero prescindere da un' ordinanza.