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1 Febbraio 2019

Monica Magro ha sentito la mamma di Manuel

Si ่ tenuta oggi la conferenza stampa voluta dai genitori di Manuel Piredda che hanno fortemente voluto la riapertura delle indagini.

Si è tenuta oggi la conferenza stampa voluta dai genitori di Manuel Piredda che hanno fortemente voluto la riapertura delle indagini e che vedono Valentina Pitzalis indagata per la morte del figlio.

risultati delle analisi: Manuel era già morto prima dell'incendio. Non ci sarebbero evidenti segni di violenza sul corpo di Manuel Piredda né ferite d’arma da fuoco o lesioni provocate da oggetti contundenti. Nessuna frattura o danni al cranio: Manuel Piredda, il giovane di Gonnesa, quindi, non sarebbe morto per traumi esterni e neppure per avvelenamento, si tende anche ad escludere che sia stato l’incendio ad ucciderlo, visto che nei polmoni non sono state trovate tracce di fumo. Sono i primi esiti dell’incidente probatorio iniziato ieri dopo la riesumazione del cadavere di Manuel Piredda. Con la riapertura delle indagini era stata indagata, con l’accusa di incendio doloso e omicidio, Valentina Pitzalis diventata un simbolo in talia, e non solo, della violenza contro le donne: il 18 aprile 2011 rimase sfigurata nel rogo della sua casa a Bacu Abis, nel Sulcis, Manuel invece è deceduto. Ecco l'intervista alla mamma di Manuel, Roberta Mamusa realizzata da Monica Magro alla Conferenza Stampa che si è tenuta questa mattina 1 febbraio. Oggetto della conferenza stampa sono gli esiti peritali dell' incidente probatorio nell'ambito del procedimento a carico di Valentina Pitzalis per omicidio volontario e incendio doloso del cadavere di Manuel Piredda. Valentina Pitzalis intanto risponde con queste parole: "n queste ore la mia persona, i miei familiari, le persone che mi aiutano e mi sostengono da anni nel percorso di recupero fisico e psicologico - scrive Valentina - sono sotto attacco mediatico senza precedenti", e racconta di essere stata accusata, dopo le parole della famiglia dell'ex marito, "di essere una 'assassina', 'ladra', 'falsa', 'finta invalida' e sono stati pubblicati il mio indirizzo di casa e minacciate le persone che mi aiutano e la onlus che da anni mi assiste per difendermi e continuare a trovare una ragione di vita quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio, cercando la forza per uscire di casa e continuare a lottare".