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30 Agosto 2010

Crisi apre porte a cani

Crisi apre porte a cani, 76% in più i negozi che li ammettono. ncora tanti divieti a Roma, Venezia, Firenze e Rimini

Il cartello ''divieto di accesso ai cani'' e' pressoche' scomparso, sostituito, nei casi in cui e' ancora proibito far entrare i cani con il cartello contenente l'avviso sicuramente piu' dolce ''io non posso entrare'' accompagnato dal muso del cane sovrastato dal cartello di divieto.

Rispetto a cinque anni fa, pero', i negozi che permettono l'accesso ai cani sono aumentati del 76% questo e' quanto si desume da una ricerca realizzata dai volontari Associazione italiana difesa animali e ambiente (aIDAA) su 3500 negozi di varie tipologie e 500 supermercati in tutta Italia.

Nel 2005 su 3500 negozi il divieto di accesso ai cani era esteso a 2600 negozi di varie tipologie, tra cui tutti i negozi alimentari e quasi tutti i bar, ma non mancava il divieto di ingresso ai cani nei negozi di abbigliamento ma anche in negozi di mobili o ferramenta e addirittura in cartolerie.

Ora la situazione e' migliorata, infatti, da un controllo effettuato sullo stesso numero di negozi nelle maggiori localita' turistiche e citta' italiane i negozi che mantengono il divieto di accesso ai cani sono solamente 694 (si tratta in quasi tutti i casi di negozi di alimentari, bar e fruttivendoli, mentre solamente 103 negozi sono relative ad altre tipologie merceologiche).

Tra le citta' dove e' ancora forte la presenza dei negozi con il divieto di accesso ai cani spiccano Roma, Venezia, Firenze e a sorpresa Rimini mentre va decisamente meglio nel resto d'Italia.

Discorso leggermente diverso per i supermercati e centri commerciali: sui 500 presi in esame (cinque anni fa il divieto di accesso era praticamente totale) sono 206 quelli che ammettono animali e quasi tutti limitatamente alla parte dove non ci sono generi alimentari, mentre per gli altri 294 centri commerciali permane il divieto assoluto di introdurre i cani.

Un dato sottolineato dall'Aidaa: i cani sono ammessi molto spesso nei centri commerciali appartenenti a gruppi esteri. Rispetto ai cartelli di divieto, in quasi tutti i casi si e' passati dal vecchio ''vietato l'accesso ai cani'' al piu' morbido ma altrettanto intransigente ''io non posso entrare''.

Riguardo ai bar, dei 443 visitati dall'Aidaa, solo 124 non ammettono i cani mentre cinque anni orsono i cani non potevano entrare in ben 412. Ultimo dato, i ristoranti: 76 quelli visitati. Di questi 32 ammettono i cani rispetto ai 21 di cinque anni orsono. Bisogna comunque ricordare che il cane che entra negli esercizi commerciali dove e' ammesso deve sempre essere tenuto al guinzaglio corto e con la museruola al seguito pronta ad essere indossata su richiesta del gestore dell'esercizio o su richiesta di un cliente.