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13 Gennaio 2015

Pino Daniele si poteva salvare

Le accuse del fratello del musicista Lello attraverso il settimanale Chi: "Il cardiologo doveva impedirgli di viaggiare"

Pino Daniele si poteva salvare? Se lo domandano i famigliari da quel tragico 4 gennaio quando il musicista è stato colto da malore e trasportato dalla Toscana a Roma. “Pino Daniele si poteva salvare e vedo troppo sciacallaggio intorno alla sua morte”, dichiara sul settimanale Chi il fratello Nello. “Il suo cardiologo doveva impedirgli di viaggiare – dice – Erano 160 chilometri di distanza da percorrere in macchina in quelle condizioni”.
La sera del 4 gennaio Pino Daniele, che già soffriva di problemi cardiaci, si è sentito male nella sua casa di Orbetello in Toscana. Con lui c'era la compagna Amanda Bonini, che lo ha accompagnato – su volontà del musicista – fino a Roma per farlo visitare dal cardiologo di fiducia di Daniele, Achille Gaspardone. “Il suo cardiologo - attacca Nello - se ne è uscito fuori dicendo che Pino, quando si è sentito male, lo ha chiamato per dirgli che voleva andare a Roma a farsi vedere da lui. Penso che il dottore avrebbe dovuto dirgli: "Non ti muovere da lì, me la faccio io tutta quella strada". Quel viaggio gli andava evitato, era un rischio ulteriore”.

Nello parla anche dei dubbi che la moglie di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarrasi, ha manifestato circa i soccorsi prestati dalla compagna del musicista, Amanda. “Fabiola è la moglie di Pino, Amanda era la sua compagna da un anno, mi risulta. Fabiola è mamma di 3 figli e moglie da 23 anni, se ha dei dubbi ha il diritto di andare fino in fondo, anche noi fratelli vogliamo sapere la verità. Non accuso Amanda, ma non mi stupisco di Fabiola”.

Ma il fratello di Pino Daniele a Chi parla anche delle divergenze che ci sono state in famiglia sul luogo del funerale di Pino: chi lo voleva a Roma, chi a Napoli, alla fine si è fatto in entrambe le città. “Pino non voleva essere celebrato, per questo non penso che avrebbe apprezzato i funerali. Sentiva l’amore della gente tutti i giorni, forse questa volta avrebbe detto: “Guaglio’, portatemi una pizza che poi vado a riposare”.  Ma non potevamo togliere alla nostra città la possibilità di salutarlo, anche se lui aveva già detto addio a Napoli pochi giorni fa con un concerto, ed era il modo che avrebbe preferito per congedarsi da chi lo ha amato”.