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21 Aprile 2010

I raggi UV arrecano dipendenza

I raggi UV scatenano la pulsione inconscia a sottoporsi a nuove sedute di abbronzatura artificiale perché danno benessere e senso di rilassamento

Se dopo un paio di sedute autoabbronzanti dal vostro estetista di fiducia non ne potrete più fare a meno, non sarà solamente un peccato di vanità. Secondo uno studio pubblicato sugli Archives of Dermatology e condotto dalla ricercatrice Catherine Mosher, del Memorial Sloan-Kettering Cancer center di New York, i raggi UV creerebbero dipendenza "come la marjiuana".
Lettini e docce solari quindi darebbero i classici sintomi, "anche l'ansia" conferma la ricercatrice. Per di più, l'abitudine all'abbronzatura finta sembrerebbe andare a braccetto con una maggiore probabilità di abuso di sostanze stupefacenti.
Già in un precedente lavoro era emerso che i raggi UV scatenano la pulsione inconscia a sottoporsi a nuove sedute di abbronzatura artificiale perché danno benessere e senso di rilassamento. Gli autori di quel lavoro avevano avanzato l'ipotesi che i raggi ultravioletti danno dipendenza perché inducono l'organismo a produrre endorfine, ossia le droghe naturali del corpo. Dando così benessere.
Il nuovo lavoro dà la conferma del lettino-dipendenza in modo ingegnoso: gli esperti hanno utilizzato questionari per misurare la dipendenza da alcol e stupefacenti, modificandoli per applicarli all'abitudine al lettino solare. Somministrando il questionario a 421 ragazzi, alcuni dei quali habitué della tintarella artificiale, i ricercatori hanno visto che le risposte date da questi ultimi soddisfano i criteri di dipendenza anche se in questo caso a dare dipendenza non é una sostanza chimica ma i raggi UV.