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20 Aprile 2010

Corte dei Conti Boccia la Laurea Breve

Secondo la magistratura contabile promesse disattese sia in termini di aumento dei laureati sia in termini di miglioramento della qualità

La laurea breve, percorso "specialistico" affiancato a quello della laurea tradizionale dalla riforma universitaria, è da bocciare. Lo sostiene la Corte dei Conti in un Referto sul sistema universitario appena pubblicato, motivando un giudizio tanto netto con una spiegazione semplicissima: la laurea breve "non ha prodotto i risultati attesi" né in termini di aumento dei laureati né in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa.

In più, sostiene la magistratura contabile, la laurea breve ha generato un sistema incrementale di offerta "con un'eccessiva frammentazione e una moltiplicazione spesso non motivata dei corsi di studio". La Corte stima che dopo le riforme del 2004 e del 2007, solo dall'anno accademico 2008-2009, c'è stata un'inversione di tendenza.
Da segnalare poi "il rilevante fenomeno dell'incremento delle sedi decentrate e il peso via via crescente assunto dai professori a contratto esterni ai ruoli universitari".

Il sistema, prosegue la Corte, non ha migliorato la qualità dell'offerta formativa "anche in termini di più efficace spendibilità del titolo nell'ambito dello spazio comune europeo". Per la magistratura contabile, "gli effettivi sbocchi occupazionali che offrono i diversi corsi di laurea dovrebbero guidare l'andamento delle immatricolazioni e l'orientamento degli studenti verso le differenti tipologie di crisi".