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1 Ottobre 2013

Disoccupazione giovanile, sale al 40,1%: è record

Tra 2008 e il 2012 "l'area della difficoltà occupazionale" è aumentata di circa 2 milioni di persone. Lo afferma il Cnel.

E' sempre più profonda la crisi del mercato del lavoro italiano. Secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24anni) ad agosto balza al 40,1%, in rialzo di 0,4 punti percentuali su luglio e di 5,5 punti su base annua. Viene così superata per la prima volta la soglia del 40%. In rialzo anche il valore generale, che sale al 12,2%, segnando il livello più alto dall'inizio sia delle serie mensili (2004), sia delle trimestrali (1977).
Disoccupazione agosto a +12,2%

La disoccupazione ad agosto sale al 12,2%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su luglio e di 1,5 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati provvisori), aggiungendo come sia stato uguagliato il massimo già raggiunto a maggio, il livello più alto dall'inizio sia delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Il numero di disoccupati ad agosto torna a crescere, dopo due mesi di stop, raggiungendo quota 3 milioni 127mila, in aumento dell'1,4% rispetto al mese precedente (+42 mila) e del 14,5% su base annua (+395 mila).
Ad agosto occupazione ferma

Ad agosto il numero degli occupati resta sostanzialmente fermo rispetto a luglio mentre cala dell'1,5% su base annua, con una contrazione di 347 mila unità. Lo rileva l'Istat (dati provvisori), sottolineando come il tasso di occupazione, al 55,8%, ormai si mantenga sui valori minimi, i più bassi dall'inizio delle serie anche trimestrali (1977), ormai da cinque mesi, ovvero dall'aprile del 2013.
Bonanni: "Senza un governo dati peggioreranno"

Il dato Istat sulla disoccupazione, con il record storico di quella giovanile, "dà la misura di come la realtà cruda del Paese abbia bisogno di un sussulto di responsabilità da parte di ciascuno". Lo afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che a margine di un convegno del Cnel sostiene che questo andamento "si corregge rimettendo a posto questo governo, dandoci un governo e una classe politica che collabora, altrimenti i dati cresceranno ancora di più".
Cnel: "Aumenta l'area della difficoltà occupazionale"

Tra il 2008 e il 2012 i disoccupati ufficiali sono aumentati di oltre un milione di unità ma "l'area della difficoltà occupazionale" registra un aumento di circa 2 milioni di persone. Lo si legge nel Rapporto del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro sul mercato che parla di fenomeno con "conseguenze sociali allarmanti". L'aumento è concentrato nel Sud. La sovrapposizione di un forte rialzo dell'offerta di lavoro accompagnato da una contrazione del numero di occupati - spiega il Cnel - ha determinato un incremento significativo della disoccupazione che ha superato il 12%.
Cnel: "Anno peggiore dal secondo dopoguerra"

Per riportare il tasso di disoccupazione all'8% entro il 2020, il tasso di crescita del Pil dovra' superare il 2% all'anno. E' quanto sostiene il Cnel nel Rapporto sul mercato del lavoro pubblicato oggi secondo il quale si tratta di "un target non eccezionale, ma oggi forse non alla portata del nostro sistema". L'Italia negli anni di crisi ha perso circa 750.000 posti di lavoro ma, sostiene il Cnel, "se l'occupazione fosse diminuita quanto il Pil, le perdite sarebbero oggi pari a 1.870.000 occupati. Il Rapporto sottolinea che questo "è certamente l'anno peggiore della storia dell'economia italiana dal secondo dopoguerra". ''La contrazione del prodotto cumulata dall'avvio della crisi - scrive il Cnel - ha raggiunto l'8%: una caduta di tale entità non poteva non lasciare tracce profonde nel tessuto produttivo e sulle opportunità occupazionali. Negli ultimi anni abbiamo perso 750.000 posti di lavoro: una caduta che avrebbe potuto essere più profonda se la produttività del lavoro non fosse rallentata, se le ore lavorate per occupato non si fossero ridotte, se il ricorso alla Cig non fosse aumentato per tutelare i redditi dei lavoratori e le potenzialità di ripartenza delle imprese".