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21 Febbraio 2013

Giappone, sospesa la caccia alle balene

Lo annuncia l'Istituto nipponico per la ricerca sui cetacei dopo gli scontri avvenuti con le navi degli attivisti del gruppo ecologista radicale

Cantano vittoria gli attivisti del gruppo ecologista radicale Sea Shepherd impegnati a ostacolare con vari mezzi la flotta baleniera giapponese, dopo che Tokyo ha sospeso temporaneamente la stagione di caccia "scientifica" nei mari antartici. L'Istituto giapponese della ricerca sui cetacei ha annunciato di aver interrotto il lavoro perché l'eccessiva vicinanza delle navi di protesta rende troppo difficile il rifornimento di carburante.
Ieri Sea Shepherd aveva denunciato che due delle quattro navi della sua flotta erano state speronate in acque territoriali australiane da una nave della flotta baleniera giapponese. Il fondatore del gruppo e comandante della flotta di protesta, Paul Watson, ha riferito che la "nave-mattatoio" Nisshin Maru si era scontrata deliberatamente con le navi Steve Irwin e Bob Barker, mentre dalla nave della guardia costiera giapponese che scorta la flotta venivano lanciate granate a concussione contro gli attivisti.

Chiusa la stagione della caccia alle balene? - L'agenzia giapponese della pesca ha confermato le collisioni, aggiungendo però che si erano verificate "a causa delle attività pericolose di Sea Shepherd", perché gli attivisti si erano avvicinati troppo alla nave che faceva rifornimento. E ha assicurato che la sospensione è temporanea e il che programma di caccia continuerà. Di tutt'altro avviso il comandante degli "ecopirati" che si è detto sicuro che non riprenderà, dato che restano solo 18 giorni in questa stagione di caccia, sostenendo inoltre che gli scontri sono un segno di disperazione.