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11 Dicembre 2012

un'alga permette di produrre farmaco antitumorale

Modifica genetica ad un'alga permette di produrre un complesso farmaco antitumorale

Una varietà di alga è stata trasformata in una biofabbrica per produrre un costoso e complesso farmaco antitumorale: è una prova di principio della possibilità di produrre farmaci in quantità maggiori e a prezzi più bassi con tecnologie completamente nuove. Il risultato si deve ai ricercatori dell'Università della California a San Diego, ed è pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.
L'alga è stata geneticamente modificata - L'alga trasformata in una 'biofabbrica' di farmaci si chiama Chlamydomonas reinhardtii: si tratta di un'alga verde largamente impiegata nei laboratori di biologia come organismo modello per gli studi sulla genetica. I ricercatori statunitensi sono riusciti a ingegnerizzarla modificandone il Dna in modo da renderla capace di produrre un costoso farmaco antitumorale dalla complessa struttura tridimensionale. Si tratta infatti di una proteina formata dall'unione di due componenti: un anticorpo, capace di attaccarsi alle cellule tumorali, e una tossina, che invece le uccide.
Il processo di produzione risulta ora economico - Questa proteina di 'fusione' viene oggi prodotta con un costoso procedimento che prevede prima lo sviluppo dell'anticorpo all'interno delle cellule di criceto, poi la sua purificazione, il legame con la tossina e quindi la purificazione del composto finale. Usando l'alga come incubatore, invece, è possibile produrre la proteina in un solo passaggio, con anticorpo e tossina fusi insieme, perché il processo è confinato all'interno di un organello cellulare (il cloroplasto) che non permette la fuoriuscita della tossina con il rischio di uccidere la cellula. Inoltre, l'impiego delle alghe al posto di cellule di criceto consente un notevole risparmio economico.